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SuperElena: da 0 a 3000 metri con testa e cuore!
“ Non mi piace definire la supermaratona dell’Etna “gara” per il semplice fatto che quando sei sull’Etna non c’è gara che tenga. Non posso e non voglio competere con nessuno, nemmeno con me stessa, quando corro sulle pendici del mio amato vulcano. L’unica cosa che desidero è arrivare in cima e baciare la dura, calda, nera lava.”
Parole di Elena Cifali, SuperElena per gli amici “virtuali” e non. Una Elena saggia e sanguigna come sempre, ma soprattutto strafelice per aver concluso, in poco più di 7 ore e 12 minuti, la mitica 0 – 3000 la gara, così come recita lo slogan coniato dagli organizzatori, nella quale si vede sempre il traguardo. 43 chilometri di fatica, fatica e ancora fatica che alla fine si traduce in gioia immensa. Un’esperienza unica che lascia il segno – afferma SuperElena commentando la sua impresa. Impresa che giunge a poche settimane da un’altra “storia meravigliosa” che risponde al nome di Passatore. Dalla strada alla montagna il passo è stato breve, tra l’altro quella della supermaratona dell’Etna non è stata la “prima volta” per SuperElena. “ Quando decisi di correrla per la seconda volta, dopo l’esperienza dello scorso anno e dopo la 100 km del Passatore di sole 3 settimane fa sapevo benissimo a cosa andavo incontro.
” L’Etna non perdona, e se anche sull’asfalto fino a Piano Provenzana si tratta “solo”di una corsa in salita, sullo sterrato, dal 33° km in poi, ci si rende conto realmente di cosa si sta facendo.” Ma come si affronta la 0 – 3000, anche su questo SuperElena ha le idee chiare: Correre per un’atleta dalle modeste capacità come le mie diventa quasi impossibile ed allora bisogna mettere in moto la testa ed i reni. Servono tanta determinazione, tanto coraggio e soprattutto tanta voglia di realizzare i propri sogni.” Quali le differenze tra le due edizioni della Supermaratona dell’Etna alle quali hai preso parte: “ Correre in salita e per ben 43 km bisogna saperlo fare, bisogna capirsi e conoscersi bene, altrimenti non si arriva. Qui non bisogna vergognarsi di camminare, anzi, bisogna imparare a “saper camminare”.
Lo scorso anno tutte queste cose ancora non le sapevo, non le immaginavo neppure perché correvo da poco più di un anno e, pur essendo già alla mia quinta maratona, per me si trattava della “prima super”. La tecnica di corsa, soprattutto in salita, era una perfetta sconosciuta. Solo col tempo, con gli allenamenti e studiando le tecniche dei veri ultratrailer ho capito come poter migliorare.” Umiltà e determinazione le doti dell’atleta che veste i colori dell’Atletica Sicilia, il tutto condito da quel pizzico di pazzia che la rende irresistibilmente simpatica. E poi ci sono i sentimenti che la corsa riesce ad amplificare,scuotendoti nel profondo: Le emozioni –sempre forti ed intense- che regala la 0-3000 sono difficili da spiegare. Il viaggio/corsa/cammino che mi ha portata dal mare alla “montagna” è un susseguirsi di pensieri e di ricordi che in alcuni tratti mi ha emozionata fino alla commozione. Però di una cosa sono certa – conclude SuperElena – il prossimo anno mi vedrete ancora tagliare il traguardo a quota 3000 ballando e cantando proprio come ho fatto sabato scorso…”
Foto dal profilo Fb di Elena Cifali