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Elena Cifali e il Passatore: 100 di queste imprese!

La corsa è sacrificio, passione, sudore, gioia e qualche volta anche dolore, ma la corsa per chi la pratica è soprattutto vita, è un riscoprirsi giorno dopo giorno, guardarsi dentro, sfidarsi fuori. Lo sa bene Elena Cifali, atleta meglio conosciuta nel panorama siciliano del podismo “SuperElena” per la sua straordinaria tenacia, per la sua volontà ma anche per la sua simpatia e affabilità e per quel sapere affrontare qualsiasi gara, dalla 10 chilometri in strada, fino all’ultramaratona, passando per il trail, sempre con il sorriso sulle labbra. E l’ultima “impresa” di SuperElena (tesserata per l’Atletica Sicilia) è di quelle da raccontare ai nipotini, è il classico sogno nel cassetto che si è riusciti a tirare fuori, bello perché sofferto, grande perché essere riusciti a portarlo a termine quasi non ti sembra vero. Se poi l’impresa si chiama “100 km. del Passatore” ecco che tutto si amplifica, sia per la difficoltà della gara, ma anche per il pathos e le immense emozioni che può regalare il tragitto tra Firenze e Faenza. Testa, gambe e cuore e SuperElena è riuscita in questa impresa, lo ha fatto correndo per 13 ore e 52 minuti, tra mille emozioni, fatica ma anche gioia. ” Correre la 100 km del Passatore è stato un sogno che ho custodito nel cassetto per un intero anno – questo il racconto di Elena -. Una gara preparata in 5 mesi, 5 mesi pieni di sacrifici, allenamenti, sudore e rinunce. Correrla e completarla è stata un’emozione infinita dal primo all’ultimo metro.” Un’edizione, quella appena conclusa del Passatore, caratterizzata dall’ottava vittoria per Re Giorgio Calcaterra e da un clima per nulla primaverile che ha messo a dura prova tutti gli atleti dal primo all’ultimo. “ Le condizioni meteo avverse, la pioggia abbondante, il freddo pungente – confessa SuperElena – hanno complicato tutto ma il bello è stato anche questo. Sicuramente una gara non per tutti: ci vogliono tanta testa e tante gambe per completarla, la concentrazione è indispensabile.” A correre non solo le gambe, ma anche le emozioni, quelle corrono dentro, si fanno spazio fra preoccupazioni e paura di non farcela. E poi la strada che scorre, l’asfalto che divori passo dopo passo e tutto quello che c’è attorno che ti scorre accanto quasi a sfiorarti. “Mi ha colpito la notte e il silenzio quasi religioso che l’avvolgeva. Tutti noi che correvamo restavamo in silenzio, come se stessimo dormendo, una sensazione strana ed appagante. Attraversare Firenze e tutta la campagna Toscana fino in Romagna, sentire il rumore dell’acqua del fiume senza poterla vedere a causa delle tenebre, ascoltare il canto degli uccelli notturni, sentire la notte sulla pelle, è stato tutto fantastico.” Il traguardo oramai vicino, gli ultimi sforzi, la voglia di arrivare per dare sfogo a tutta l’adrenalina che ti ha sorretto per ore e ore, fanno parte dell’ultimo capitolo di un “incredibile viaggio”. “Una forte emozione si è impadronita di me al 99° km – racconta Elena – ne mancava uno solo ed andava corso per intero in rispetto di tutti quelli che mi ero lasciata alle spalle. Adesso che so cosa vuol dire correre 100 km tutti d’un fiato e sono pronta a raddoppiare. Vorrei che fosse già passato un altro anno per poterla correre ancora una volta, e magari stavolta riuscirei anche fare meglio”… impagabile e incontentabile è SuperElena già pronta per la prossima sfida, sempre con il sorriso tra le labbra, perché la corsa è gioia, e ogni traguardo raggiunto è solo un punto da dove ripartire!
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Effettivamente ascoltare il rumore delle acque ma non vederle e ascoltare il cinquettio degli uccellini nelle tenebre si entra in un mondo incanttato . Brava elena.