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Diario della SuperMaratona dell’Etna nel racconto di Matteo Giammona

Redazione Siciliarunning…Lo ammettiamo, eravamo stati tra quelli che avevano criticato un certo atteggiamento dell’organizzazione, un metodo troppo “colonizzatore”, riconoscendo al tempo stesso però il merito di aver ripescato una manifestazione che puntualmente (come avviene dalle nostre parti) si era eclissata, praticamente scomparsa. Sabato scorso coloro che hanno preso parte a quella che è stata definita una “oltre-maratona” (cit. Felipe), hanno potuto testare di persona l’aria che si respirava, “vivendo” e “conoscendo” coloro che hanno mosso l’enorme e sempre complessa macchina organizzativa. E il risultato è stato piacevolmente positivo, per questo, pur nella triste consapevolezza che noi siciliani finiamo sempre con l’ affidarci alle forze “esterne” perché le “interne” spesso non sono in grado di lavorare e di farlo bene, siamo felici che atleti e addetti ai lavori abbiamo sposato il nuovo corso della Supermaratona dell’Etna e a questo proposito mai testimonianza può essere più  precisa, valida e dettagliata come quella di Matteo Giammona atleta di grande esperienza ma prima ancora uomo attento e colto…la sua  – ci racconta –  è stata un’esperienza straordinaria…un po’ come quella di tutti i partecipanti…

…di Matteo Giammona: “La SuperMaratona dell'Etna ormai in calendario a fasi alterne dal 2004, non rientra tra le manifestazioni canoniche del panorama siciliano vista la sua "anomala" origine. Per questo qualcuno non ha voluto vedere di buon occhio questo gemellaggio Tarvisio/Etna e forse anche in ciò le difficoltà che la manifestazione ha avuto a decollare (quantomeno nelle iscrizioni). Personalmente scevro, come nel mio carattere, da ogni pregiudizio ho regolarmente inviato la mia iscrizione e sono andato a constatare di persona. L'impressione che ne ho ricavato è più che positiva. Nè ho già fatto riferimento nella prima parte, ma dall'alto della mia lunga esperienza, sabato 16, ritengo di avere vissuto una manifestazione straordinaria anche per l'organizzazione impeccabile. Ogni aspetto mi è sembrato ben pianificato, ben organizzato con nulla lasciato al caso. Gestire quasi 45 chilometri a traffico semi-aperto è davvero complesso ma tutto è filato liscio, ogni incrocio gestito e mai ho avuto il dubbio di uscire fuori percorso (cosa che accade spesso in percorsi di tale entità). Iscrizione nella norma ma pacco gara notevole; livello di partecipazione altissimo con i migliori specialisti italiani (che poi sono anche tra i migliori al mondo). Macchina organizzativa sontuosa; basti pensare ai 10 chilometri finali dai 1.800 s.l.m. ai 3.000 s.l.m. con i pulmini a fare da spola su e giù, con i grandi costi che questa operazione ha sicuramente richiesto, ricaduti sull'organizzazione. Purtroppo la scelta di stoppare gli atleti non in grado di superare il cancello delle 5 ore a Piano Provenzana non è piaciuto a molti, ma c'è anche oggettivamente da capire che una scelta diversa avrebbe dilatato i tempi all'infinito fino a buio inoltrato (ricordo che la gara era partita alle 8.30 di mattina). Infine premiazioni di buon livello ed assegno per i primi uomini e donne erogato al momento (non mi era praticamente mai accaduto, dalle nostre parti, di ricevere brevimano il premio in denaro nella stessa giornata, anzi spesso ho ricevuto lo stesso con "anni" di ritardo). Coinvolgimento dei sindaci di Linguaglossa, Fiumefreddo e Piedimonte Etneo a dimostrazione del gemellaggio fisico tra Tarvisio ed Etna con la presenza fisica di tantissimi atleti fiulani con famiglia a seguito che non può che essere una ricaduta positiva sul "nostro" turismo. Coinvolgimento poi dei maggiori organi federali con la presenza di Michelangelo Granata (Catania) e Alessandro Giambra (Caltanissetta). Chiudiamo con la dichiarazione del siculo/friulano ed ideatore della manifestazione Mariano Malfitana: "Siamo soddisfatti di essere riusciti a riprendere alla grande, grazie all’aiuto di tutti coloro che ci hanno supportato in questa “nuova” avventura. È per noi un grande orgoglio nonostante l’impegno che dobbiamo metterci visto che ci caliamo nelle difficoltà organizzative che si trovano con gli enti pubblici che spesso sono impegnati in cose più importanti rispetto allo sport, ma che ci hanno già promesso un valido supporto per proseguire nella continua crescita di questa manifestazione unica al mondo. Voglio ringraziare davvero di cuore tutti i volontari che ci hanno dato una mano"

Nella foto un momento della premiazione con Gaetano Caruso della Podistica Messina (6° assoluto e primo dei siciliani) e Matteo Giammona dell'Universitas Palermo (8° Assoluto)

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