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Vincenzo Duminuco: ” il movimento come vita e a Tokyo abbiamo scritto la storia”
Caltanissetta. L’avventura alle Paralimpiadi di Tokyo, i successi, le medaglie conquistate dai suoi atleti; il movimento alla base della vita, il sacrificio dietro ad ogni successo; emozioni e gioie. I giovani e la disabilità, lo sport come elemento di inclusione. Se ne è parlato ieri, nel corso di un incontro nei locali della Casa delle Culture e del Volontariato di Caltanissetta, con il Direttore Tecnico della nazionale italiana di atletica leggera paralimpica, Vincenzo Duminuco.
Presente anche il palermitano Francesco La Versa, tra i tecnici azzurri che hanno affiancato Duminuco nell’avventura nipponica. A promuovere l’incontro, il comitato provinciale della Fidal di Caltanissetta (guidato da Alessandro Giambra) e la cooperativa sociale Gaia impegnata nel terzo settore e nei servizi assistenziali rivolti ai disabili; in platea, oltre i volontari, Attilio Ristagno referente di qualità della cooperativa e Maria La Paglia che ne è la coordinatrice.
Un talk molto apprezzato, tra domande, riflessioni e spunti legati anche ad alcune immagini relative ai successi azzurri alle Paralimpiadi di Tokyo.
Su tutte la finale dei 100 del trio delle meraviglie Sabatini, Caironi e Contrafatto e il bronzo a sorpresa di Oney Tapia, atleta non vedente guidato in pedana proprio da La Versa. Caltanissetta nel cuore per Duminuco ma Caltanissetta distratta nel ricordare una sua “eccellenza”. In poco più di 90 minuti, tanto é durato l’incontro, il tecnico che nel passato ha allenato grandi atleti siciliani disabili come Aldo Manganaro e Giuseppina Gargano, ha regalato emozioni, nozioni, occasioni di approfondimento e utili consigli.
La Versa si è soffermato sul ruolo che devono avere i tecnici nell’approcciarsi agli atleti disabili, un ruolo delicato ma al tempo stesso esaltante. In chiusura il piccolo seguito dalla cooperativa Gaia ha donato un piatto in ceramica al prof Duminuco, piatto che ha fatto il paio con quello ricevuto dai giovani atleti nisseni della Track Club Master, esempio dell’impegno di come i giovani tecnici locali stiano lavorando sul territorio. Il saluto finale è il ricordo di un bel pomeriggio con lo sport quello con la S maiuscola, assoluto protagonista.