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“Con impegno verso il futuro” e quel neo che forse abbiamo visto solo noi…
Inizialmente l’idea era quella di non scrivere nulla, fare scorrere la delusione in silenzio, ma il silenzio spesso è complice, fa male e alcune volte genera anche malintesi. E allora bisogna parlare, in questo caso scrivere perché tutto non possa finire in un post di rabbia, affidato alla bacheca dei social e poi perché quello che rimane dentro senza venire fuori, col tempo ti lacera, crea insicurezza, genera nuova paure.
Qualcuno dirà “ma questo che scrive di cose personali…vero ma quello che sto scrivendo è stato affidato alle pagine (on line) del mio sito e sottolineo mio, perché dopo anni di convivenza lo senti quasi come un figlio, che ti preoccupa, ti fa arrabbiare, ma che fondamentalmente e incondizionatamente ami.
Succede che si organizza la festa dell’Atletica, finalmente (lo scorso anno saltò); succede che per organizzarla la Fidal regionale, ferita e commissariata, attinge a sponsor privati e fa bene, primo perché il regime di commissariamento non avrebbe permesso di fare nulla, secondo perché se lo sport vuole crescere, se gli impianti devono vivere,se i nostri ragazzi devono diventare campioni abbiamo bisogno anche di sponsor privati, bravi coloro che li vanno a cercare.
Incessante in questi mesi il lavoro di commissario e dei suoi vice, un lavoro h24 del quale tutti noi che amiamo l’atletica dobbiamo esserne fieri, ringraziandoli per quello che hanno fatto e per quanto hanno fatto.
Succede che l’iniziativa prende il nome di “Con impegno verso il futuro”, impegno quello dei vertici Fidal, futuro quello rappresentato dai giovani atleti siciliani. Ed ecco che a 34 di loro vengono assegnate altrettante borse di studio da 250,00 euro ciascuna, altre 4 da 500 euro per tecnici emergenti e storici. A scegliere i destinatari delle borse di studio una piccola commissione composta dalle tre firme sportive più prestigiose dei maggiori quotidiani regionali Gazzetta del Sud, Giornale di Sicilia e La Sicilia, in rigoroso ordine alfabetico..
Fin qui tutto bello, tutto giusto, come giusto, doveroso ed emozionante è stato celebrare due icone dell’atletica italiana e mondiale, quell’Antibo e quel Gibilisco le cui gesta e i cui trionfi non devono mai essere dimenticati, anzi devono essere di esempio e stimolo per le generazioni attuali e future di atleti. I loro sacrifici sono stagliati in quei trofei in pietra lavica che sono stati a loro consegnati sabato scorso.
Tutto bello? Chiudiamo qui…e no, perché c’è qualcosa che non mi è andato giù e questo sassolino dalla scarpa me lo voglio togliere, prima che col tempo diventi un macigno. Sarò sincero mi sarei aspettato che, anche durante i titoli di coda della kermesse, qualcuno avesse menzionato (non premiato ci mancherebbe) ma menzionato l’opera (il lavoro) di un “pubblicista” che da sette anni con il suo portale on line, con la sua testata giornalistica, che ogni mese accoglie circa 70.000 visitatori unici con oltre 420.000 pagine “sfogliate” segue, racconta, fotografa il movimento e lo fa per lavoro e passione.
Un sito che, lo ribadiamo fuori da ogni ipocrisia e falsa modestia (nel suo piccolo) ha contribuito negli anni a fare crescere l’interesse verso questo mondo, con la sua presenza giornaliera, con tutto quello che si chiama lavoro giornalistico.
Qui la favola finisce perché tutto questo non c’è stato e questo secondo me è stato un errore (sicuramente in buona fede ma sempre un errore) perché se è vero e inconfutabile che senza la conoscenza del passato non potremmo avere futuro, è altrettanto vero che in questo futuro un posticino piccolo piccolo lo dovrebbe avere anche siciliarunning, che alla fine sembra quasi essere “invisibile”, ma che invisibile non è. Ritengo che al di là della “delusione personale”, la gratificazione di una testata on line, avrebbe dato un “completamento” a quella che è stata una manifestazione, che ha abbracciato tutto e tutti; perché “oscurare e/o dimenticare” la presenza del web quando testate come Gazzetta dello Sport, Repubblica, Corriere, hanno “aperto” all’atletica e al podismo con siti dedicati e cliccatissimi, lo ritengo un errore (in buona fede) ma errore da marcare con matita rossa.
Pienamente d’accordo con Michele Amato. E lo dice uno che segue, racconta il movimento e lo fa per pura passione da 35 anni, collaborando anche a Sicilia Running, il sito più completo dell’atletica siciliana.
Michele siamo nella stessa barca, nessuna citazione per Sicilia Running e per il libro La Storia dell’Atletica siciliana, donato ai ragazzi, con le aggiunte e correzioni curate dal sottoscritto. Addirittura non mi è stato neppure dato.
Con affetto e stima
Michelangelo Granata
Michele Amato, ho avuto il privilegio di conoscerlo nel 2007 e mi accorsi subito che dietro quell’aria tenebrosa e quasi supponente, si nascondeva una persona un po’ timida, dai fondamentali di educazione evidenti (merce rara oggi), una passione indubbia e palese, ma sopratutto una Persona Perbene. Queste poche parole prima ribadire un concetto che ultimamente ho visto trasparire in maniera sempre più decisa sui social: la disponibilità, legata alla professionalità ed al voler presentare un servizio e/o un lavoro di alta valenza, oggi spesso viene apprezzato sovente ‘ad uso e convenienza soggettiva’, ma raramente essa viene gratificata come dovrebbe. Capisco e mi rammarico per lo sfogo di Michele, ma oggettivamente credo che si dovrebbe davvero iniziare ad apprezzare la qualità in maniera corretta, dando ad essa la giusta valorizzazione.
Continua nel tuo modus lavorandi Michele, vedrai che prima o poi…….
Michele, comprendo la tua giusta amarezza. E condivido ogni tua parola. Da anni, Siciliarunning è ormai un autentico faro per l’atletica siciliana e se qualcuno se ne è dimenticato è davvero grave. Quello che posso dirti è di metterci la classica pietra sopra e proseguire (ma su questo non ho dubbi) nel tuo preziosissimo lavoro. E tu lo fai da sempre con massima professionalità e competenza. Prima o poi, sono sicuro che i riconoscimenti arriveranno.
f.to
Il collega-amico Antonio Pizzo