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Addio a Pino Clemente, il “vate” dell’atletica leggera

La Sicilia dell’atletica, l’Italia intera piange la scomparsa di Pino Clemente, figura cardine, mente lucidissima e anima appassionata che per decenni ha dato forma, voce e identità allo sport che amava più di ogni altro. Nato a Palermo il 19 maggio 1937, Clemente apparteneva a quella rara categoria di uomini capaci di lasciare un segno non soltanto con i risultati, ma con il pensiero, la visione, la cultura sportiva.
Laureato in Farmacia, scelse presto una strada diversa, seguendo la chiamata più forte: quella dell’atletica. Nel 1965 conseguì il diploma ISEF e da quel momento dedicò la sua vita all’insegnamento, formando generazioni di studenti, tecnici e atleti. È stato docente prima all’ISEF e poi, dal 2000 al 2007, presso la Facoltà di Scienze Motorie di Palermo, punto di riferimento per chiunque cercasse competenza, rigore metodologico e un amore sconfinato per la disciplina.
Come tecnico, ha rappresentato una delle colonne della cosiddetta “scuola siciliana” del mezzofondo e del fondo, contribuendo alla crescita di talenti come Tommaso Ticali e Margarita Gargano. Ma più ancora che allenatore, Clemente è stato un maestro: uno di quei rari educatori capaci di guardare l’atleta prima come persona, di intuirne i tempi interiori, di rispettarne fragilità e slanci.
Parallelamente ha costruito un percorso straordinario come giornalista e divulgatore. Ha scritto per Gazzetta dello Sport, Giornale di Sicilia, L’Ora, e soprattutto ha segnato un’epoca guidando Corri Sicilia, il mensile che per anni ha raccontato il podismo isolano con qualità, profondità e amore. La sua rubrica “Le scarpette chiodate” è diventata un riferimento culturale e affettivo per un’intera comunità sportiva, poi raccolta in tre volumi che restano oggi un patrimonio prezioso.
La sua produzione editoriale comprende testi fondamentali come L’atletica leggera (1987), L’atletica è leggera (1988) e La scienza e l’arte dell’allenamento (2001), opere che hanno accompagnato per anni tecnici e studiosi. Con Sergio Giuntini ha firmato uno dei libri più importanti della storia sportiva isolana: La Storia dell’Atletica Siciliana (dai miti Eraclei al 2006), una ricostruzione vasta e documentatissima che ha restituito dignità e memoria a decenni di imprese, società, protagonisti.
Il mondo sportivo gli ha tributato numerosi riconoscimenti: tra tutti, spiccano la Quercia al Merito Atletico di II grado conferita dalla FIDAL e il premio dell’Accademia Olimpica Nazionale Italiana, a testimonianza di un impegno che ha unito scienza, passione e capacità divulgativa.
Anche quando un grave incidente lo ha costretto alla sedia a rotelle, Pino Clemente non ha mai smesso di scrivere, insegnare, formare, raccontare. La sua mente è rimasta, fino all’ultimo, piena di atleti, allenamenti, ricordi, storie: piena di atletica, insomma. Quella atletica che lui definiva “leggera” non solo per disciplina, ma per spirito.
Oggi la comunità sportiva siciliana perde un maestro, un intellettuale dello sport, una voce autorevole e limpida. Ma resta l’eredità di un uomo che ha insegnato a tutti noi a guardare alla corsa non solo come gesto tecnico, ma come cultura, educazione, forma di vita.
SiciliaRunning si stringe con affetto attorno alla famiglia e agli amici di Pino Clemente. Appena due giorni fa Pino Clemente aveva scritto un post sulla sua pagina FB che ci riguarda da molto vicino…

A lui va il nostro grazie più sincero.


