Brevi...di corsa
Il Trofeo Citta’ di Aidone ne “il diario della corsa”

Aidone è la città che ospita nel suo museo la famosa Venere di Morgantina, la bella statua di fattura ellenica trafugata a metà del ‘900 e restituita dagli Stati Uniti all’Italia nel 2011.
Dopo avere lasciato la pioggia sulla costa Jonica, alle 9 arriviamo nella città ennese che ci accoglie avvolta nella nebbia. La temperatura è fresca ed è ideale per affrontare una “fatica podistica”. La piazza Filippo Cordova, teatro dell’avvenimento sportivo, è già colorata di podisti. Siamo alla seconda prova del Grand Prix regionale di corsa 2025. La prima battuta però spetta ai bambini che per una buona mezz’ora durante le loro batterie catturano l’attenzione di tutti i presenti oltre che naturalmente delle loro mamme e dei loro papà.
Durante il riscaldamento inizio a prendere visione del percorso che ci apprestiamo ad affrontare: l’unico tratto in pianura è forse il giro della piazza Cordova. Con qualche minuto di ritardo il simpatico speaker Michele Guttadauria chiama all’appello noi podisti. Il tappetino “magico” dei cronometristi è di fronte al loro gazebo e stranamente è posto qualche metro prima del gonfiabile dove ci andiamo accalcando. Michele inizia l’appello dei podisti che vanno a formare la griglia dei “migliori”; Ino Gagliardi sovrintende con attenzione a questa operazione senza agitarsi. A questo punto ci sono le foto di rito a cura di Michele Amato. La sindaca e la mascotte della corsa Marko’s sono in prima fila; poi ci sono i “migliori” già selezionati. Tutti rubano la scena a noi che siamo evidentemente i “peggiori”, pazienza.. Ci consoliamo partecipando al coro del corpo bandistico “Morgantina” che prima della partenza intona l’inno d’Italia.
Esaurite tutte queste formalità finalmente si parte!!
Partiamo subito con una doppia a svolta, prima a sinistra e poi a destra, un inizio non facile per i quasi trecento podisti che come un tappo di spumante schizzano via. Il solito basolato sconnesso con la forte umidità è bagnato e pericolosamente scivoloso. Sarà così per gran parte del percorso. Imbocchiamo un rettilineo in falsopiano lungo il quale molti dei già citati “peggiori” mi superano, ma non mi perdo d’animo. Dopo un inizio incerto, alla svolta in via Campanella ho già il mio ritmo, lento che sia lo sostengo in modo adeguato. Inizia una serie di salite più o meno ripide che si alternano a discese dove cerco di rilassarmi. Una ragazza mi supera, respira in modo molto affannoso, come se fosse al limite delle forze ma ha un buon ritmo. Mi fa pensare che ceda da un momento all’altro ma non è così; cerco di mettermi sulla sua scia. Arriva Salvatore Cirnigliaro (ASD Uisp S. Croce), un “SM70” come me, mi supera; è a lui che devo agganciarmi, ha solo un pizzico di velocità in più della mia ma non è facile. Siamo fuori del centro storico, arriva la salita più lunga, siamo sull’asfalto che è meno pericoloso del basolato. Costeggiamo il belvedere, non è il caso di soffermarmi ad ammirare il panorama, c’è molta nebbia e non si vede nulla. Il passaggio sotto l’arco che gli aidonesi chiamano di Piazza Umberto segna la fine della salita e il rientro nel centro storico. Sono sempre al seguito di Cirnigliaro, mentre la ragazza molto ansimante ci ha staccato ed è lontana. La lunga discesa di via Garibaldi ci riporta in via Scovazzo e nella piazza Cordova dove completiamo il primo giro. La mia dolce metà appostata in piazza mi immortala per la classica foto ricordo della gara. Mi riavvicino a Salvatore che nel frattempo aveva preso il largo; forse si è intrattenuto al “rifornimento” dove attentissime ragazze distribuiscono acqua a volontà, io tiro diritto. La gara prosegue, mi doppiano i primi con Alessandro Brancato (Asd Sicilia Running Team) in testa. Ad un certo punto dobbiamo tagliare una strada dove a terra scorre pericolosamente acqua lanciata maldestramente chissà da chi; i volontari gridano ai podisti di fare attenzione. Superata questa “trappola” siamo nuovamente sulla salita del belvedere, Cirnigliaro è sempre più lontano. Arriva ancora la discesa, tiro il fiato e completo il secondo giro. Nel terzo arriva il doppiaggio da parte di Alessandra Corvaia (Asd Polisportiva Pegaso) una fantastica SF50 che va verso la vittoria. Sono al penultimo giro, di fronte al “bar” delle ragazze volontarie continuo a passare senza fermarmi. Sento che le energie cominciano a mancarmi, le salite sembrano più ripide e le discese non mi bastano per recuperare. Mi rendo conto che solo una condotta di gara prudente mi permetterà di arrivare fino in fondo alla gara senza problemi. Il percorso definito “tecnico” è più che altro “spezza gambe”. Lentamente perdo definitivamente di vista Salvatore Cirnigliaro che se ne è andato senza neppure salutare.. Sono al quinto giro, lungo la salita del belvedere c’è qualche podista che è “scoppiato” e procede al passo. Mi permetto di doppiare per la seconda volta il mio presidente Biagio Di Mauro e l’amico e compagno di società Francesco Scarcipino Pattarello da Tortorici che dall’alto dei suoi 84 anni è il maestro di tutti noi. Saluto per l’ultimo passaggio la salita del belvedere che tornerò sicuramente a visitare da turista in una bella giornata di sole, poi finalmente è la volta della discesa finale di via Garibaldi. A poche centinaia di metri dal traguardo mi supera un podista che non conosco, non mi sembra “giovanissimo”. Provo ad accelerare e scopro di avere le energie per un rush finale, lo supero ma è Salvatore Tripoli della SM65, fatica sprecata. Sono in piazza Cordova la mia gara termina qui, sul tappetino “magico”.
Grazie a giudici, cronometristi, volontari, all’Associazione Don Bosco 2000, al comune di Aidone e all’Atletica Bellia del Presidente Ettore Rivoli che ancora una volta ha dimostrato se ce ne fosse stato bisogno, un accuratezza organizzativa eccellente, con un saluto ad una “vecchia gloria” della società, l’amico Francesco Ansaldi.
Remigio Di Benedetto