Brevi...di corsa
Trofeo Luigi Cacopardi: “Il diario delle corsa”
Ore 6 e 30. Ai primi chiarori che in cielo precedono l’alba mi rendo conto che non sarà una giornata facile. Pioggia, vento e freddo, saranno il “condimento” che a Capo Peloro, vertice nord est della Trinacria, accompagnerà gli oltre 400 podisti iscritti alla sesta prova del Sicily Bronze Races 2024.
Ore 9. Sono “all’ombra” dei 233 metri del Pilone dello Stretto di Messina e con l’amico Valerio Lo Po’ sono già in fase di riscaldamento. È così che “assaggiamo” le prime gocce di pioggia col vento sferzante che le accompagna. Nel contempo assistiamo più preoccupati che divertiti alla lotta degli organizzatori per l’installazione del gonfiabile mentre viene investito dal forte vento. Una breve corsa, un po’ di stretching e qualche allungo: siamo “ben caldi”. Manca qualche minuto alla partenza che speriamo sia puntuale. Il display dei cronometristi segna le 9 e 58 e lo speaker annuncia 5 minuti di ritardo. Io mi rifugio sotto il gonfiabile. Dopo qualche istante lo speaker invita i concorrenti con pettorale dall’uno al cinquanta a fare “un passo avanti”, è la famosa griglia dei migliori. Passa ancora un minuto e col benestare della polizia locale si parte. Siamo fortunati, sta cadendo solo qualche goccia di pioggia.
Nel primo chilometro costeggiamo il mare. Siamo di fronte al mar Tirreno. Sono partito nelle prime posizioni del gruppo e la mia velocità di crociera è tale che inizialmente vengo superato da un gran flusso di podisti. Piove leggermente e c’è un forte vento laterale. Io che sono lungo e leggero vengo “sbatacchiato” verso sinistra. Fortunatamente ben presto abbandoniamo la costa con la visione tumultuosa delle onde del mare e cessa quasi del tutto il vento. Al cartello del Km 1 decido di non controllare il “crono”. Il Garmin a volte stressa e lo stress si potrebbe ripetere altre 9 volte una per ogni km. Dopo poco silenziosamente, con passo felpato, mi sorpassa Chiara Barbagallo della mia società. Decido di agganciarmi alla sua scia. Iniziamo a costeggiare il lago piccolo. Chiara ha un ritmo costante che sento di poter mantenere. Passa anche l’amico Maurizio Scalzo che mi saluta. Ha un passo sostenuto, nettamente superiore al mio, non posso che augurargli “buon viaggio”. Poco dopo è la volta di Valerio, saluto anche lui. Nel frattempo ha smesso di piovere e c’è poco vento. Superiamo l’unica asperità del percorso: un dislivello di 2 metri sul ponticello del canale di collegamento del lago al mare. Lasciamo il lago piccolo e imbocchiamo un lungo rettilineo che al 3° km ci porta al lago grande di Ganzirri. La carreggiata è molto larga, permette varie traiettorie, io cerco la più breve. Al 4° km fa “capolino” per un attimo il sole. Prima del 5° affianco Chiara che ha rallentato. Corriamo per un buon tratto insieme, poi la supero. Siamo quasi a metà gara, avverto una lieve sensazione di freddo, ma è di breve durata, proseguo tranquillamente. Il tracciato della corsa virando intorno al lago inizia a ritornare verso il traguardo. Psicologicamente per il podista è un momento importante perché comincia a vedere concretamente l’avvicinarsi della meta finale. L’altissimo “Pilone dello Stretto”, visibile a grande distanza, è per questo ideale. Sono al 6° km, sento che posso ancora sostenere un buon ritmo anche se forse ho perso qualche secondo al km. Me lo potrebbe dire Garmin, ma io continuo a correre “a sensazione”. Sono al seguito di due atlete, hanno un buon passo e forse mi porteranno al traguardo. Abbandoniamo il lago e in breve torniamo in vista del mare. Siamo nei primi metri della costa orientale della Trinacria, questa volta siamo di fronte al mar Jonio. Superato il 7° km lasciamo la costa svoltando a sinistra. Dopo un rettilineo di circa 500m, un largo tornante ci fa invertire la marcia e ci riporta di fronte al mare. Mi superano tre ragazze che parlano tra loro. A questo punto ne vedo 5 di fronte a me. Siamo all’8° km, le mie energie iniziano ad esaurirsi. Passano altre due femminucce e fanno sette. Arriva con un buon ritmo l’amico Luca Ribilotta che le supera tutte. Un altro podista fa un po’ “l’elastico” e mi infastidisce. Ormai sono in riserva. Tutte e tutti accelerano, vediamo il pilone sempre più vicino. Siamo all’ultimo km. Dopo tanti rettilinei, il finale è con due curve a 90 gradi, una destra e una a sinistra, poi ancora due curve più larghe e siamo al Pilone. Sono a 150m dal traguardo, vedo il gonfiabile, azzurro come il mare dello Stretto e c’è la sorpresa di Chiara che mi supera dopo avermi tallonato per alcuni chilometri. Cedo al passo di Chiara e alla curiosità di leggere finalmente il Garmin: segna poco meno di 50’. Al taglio del traguardo mi dice 50 primi e 36 secondi, sono soddisfattissimo. E lo saranno stati sicuramente anche Anne Valerie Woodland (Podistica Messina) e Luigi Spinali (Monti Rossi Nicolosi), prima donna e primo uomo che sono passati sotto il gonfiabile già da parecchi minuti. Complimenti all’ASD Torre Bianca che ci congeda con un rinfresco che non è un semplice rifocillarsi e con una bella premiazione per i vincitori assoluti e di categoria. Bellissimo il percorso a giro unico; un lungo anello di 10 km che ha offerto bei panorami che indurranno molti podisti a tornare col sole trasformandosi in turisti.
Nonostante il maltempo ci siamo tutti divertiti, anche se abbiamo consumato molte energie, quasi come COLAPESCE “padrone di casa” che sorregge la Sicilia nel sottostante mare di Capo Peloro..
Remigio Di Benedetto
Foto ufficio stampa manifestazione (ASD Torrebianca Messina)