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In 1400 per la RUN 5.30 PALERMO, esserci per “volersi più bene”
Chissà cosa spinge centinaia e centinaia di persone ad alzarsi prima dell’alba, indossare scarpe da running, maglia , pantaloncini e andare a correre, magari la 5.30 che la dice lunga sull’ora dello start e che riesce a coinvolgere tutti, podisti, camminatori, giovani, anziani, amici a quattro zampe; e lo fa abbracciando la città, mentre si fa l’alba, in un giorno feriale, quando finito tutto, si andrà al lavoro, a scuola e si inizierà una nuova giornata.
Si perché la 5.30 è di tutti, non guarda età, include e non delude mai, lasciando ogni volta alla fine un sorriso, scariche di adrenalina che pervadono il corpo e tanta dopamina che ci lascia un insperato e benedetto senso di benessere.
E oggi in un venerdì 17 di anno bisestile (passaggio dedicato ai più scaramantici) è andato in scena il consueto appuntamento con la 5.30 Palermo che ha seguito la performance di Verona e anticipato di una settimana quella di Milano. Una 5.30 che continua a crescere nel capoluogo siciliano, se lo scorso anno si era abbattuto il muro dei 1100 partecipanti, quest’anno si è superata quota 1400. E il successo del format sta proprio nel fatto che si corre, si cammina, per scoprire la città sotto un aspetto ai più sconosciuto ma soprattutto per conoscere se stessi e condividere l’esperienza con il compagno o la compagna che ti corre o ti cammina al fianco.
Il copione poi si conosce a memoria, così come gli attori che lo compongono: Luisa Balsamo e il suo staff, le bici che aprono e chiudono il torpedone, orchestrate da Giuseppe Cuttaia, un tocco di “orange” in un fiume quest’anno rosso, come le maglie dell’edizione 2024 della 5.30. Un copione anno dopo anno sposato dagli sponsor che si affiancano all’organizzazione.
Un successo meritato per un evento vivo che sa rinnovarsi ogni anno, quest’anno lo ha fatto nel percorso. Oggi Palermo, infatti, ha svelato il suo rinnovato rapporto con il mare, la Cala, il Molo Trapezoidale le new entry, accanto a dei capisaldi come corso vittorio Emanuele e piazza Verdi, con il Teatro Massimo luogo deputato per lo start e dove si concludono i fatidici 5600 metri circa. Il finale (quasi in un crescendo Rossiniano) è un terzo tempo che regala cibo salutare con tanta frutta fresca. “Alzati, Attivati, Amati”, è o slang scelto per l’edizione di quest’anno e oggi in centinaia, tra un sorriso, una emozione ed un selfie, hanno scoperto di volersi ancora più bene.
Siciliarunning pubblicherà domani una ampia photogallry dell’evento