Brevi...di corsa

Il “Città di Gravina” nel racconto di Remigio Di Benedetto

Torna, ed è un piacevole ritorno, il Diario della Corsa a cura di Remigio Di Benedetto. Riflessioni tra il serio e l'ironico, raccontando dal suo interno una manifestazione podistica. Stavolta fari puntati sul Trofeo Città di Gravina

            Sono le nove del mattino. È una domenica nuvolosa, calda e umida, non sono le condizioni ideali per correre, ma un manipolo di appassionati giovani e meno giovani è riunito per partecipare al III Trofeo di corsa “Citta’ di Gravina”. La “location” come si usa dire ora, non è fantastica. Siamo relegati in Via Unione Europea, non c’è un bar, non c’è alcun genere di servizio, né parcheggio adeguato. Siamo lontani dal cuore del centro etneo dove in passato si svolgeva quella che si chiamava “Marcialonga di Gravina” e dove annualmente è stata organizzata una corsa podistica fino a pochi anni fa.

La pazienza è comunque una delle doti dei podisti e nonostante tutto, con la ferma volontà di dare il meglio di noi stessi, iniziamo la fase di riscaldamento. I giudici iniziano a convocare gli iscritti alle batterie delle categorie giovanili cominciando dagli esordienti MF 5 che fanno tanta tenerezza. Alle  dieci e venti con qualche minuto di anticipo vengono chiamati gli atleti dell’ultima batteria fino alla categoria SM 80. Visto l’anticipo sull’orario previsto, qualche atleta è ancora a “spasso”, ma i giudici con pazienza aspettano che si raccolgano tutti.

Finalmente si parte! Siamo quattro gatti, poco più di 40, ma c’è ugualmente confusione. È subito salita, la più ripida dell’intero circuito e non è facile affrontarla. Ma è breve e con una stretta curva imbocchiamo subito una lunga discesa. Dal punto più alto vedo il serpentone colorato dei podisti allungarsi. Sono partito molto lentamente, quasi tutti mi precedono, ma spero di recuperare un poco di posizioni lungo i 10 giri del percorso. Al termine della discesa inizia l’unico breve tratto in piano, poi svoltando a sinistra siamo nuovamente in salita. Alla successiva svolta vediamo il gonfiabile e le auto che giungono in controsenso sia pure in corsia separata. Ci resta solo il “fastidio” di respirare i loro gas di scarico. Ai lati i pochi spettatori, parenti e amici presenti. Al centro di Gravina sarebbe andata diversamente.

Termina il primo giro, il mio “Garmin” mi dice che il circuito è lungo 528 metri, ce ne aspettano altri nove. Di fronte a me c’è un  podista con la scritta “Vincenzo” è della Virtus Acireale e diviene il mio punto di riferimento. Poco più avanti vedo Chiara, è della mia società ma è molto più lontana. Ancora più avanti c’è Antonino Cairone (Nissolino SAL catania), SM70 come me, sarebbe “interessante” raggiungerlo ma mi sembra impossibile farcela. I giri si susseguono e inizia il “Valzer” dei doppiaggi. Il primo a superarmi è Francesco Bruno del CUS Catania, in testa alla gara. Poi è la volta di Giuseppe Pulvirenti (Virtus Acireale). Ne passano tanti altri, riconosco gli amici Angelo Numa (Jonia Giarre) e Antonio Spadaro (Monti Rossi Nicolosi). I giri si susseguono, a metà gara “l’amico” Vincenzo è sempre di fronte a me, ma lentamente lo sto raggiungendo. Al settimo giro lo supero. Chiara è poco più avanti mentre Cairone è scomparso all’orizzonte. Negli ultimi giri la mia andatura scende, ma la mia partenza prudente mi lascia le energie necessarie per affrontare l’ultimo chilometro. Sono sempre all’inseguimento di Chiara. Al penultimo passaggio sotto il gonfiabile, il  nono giro, ho la sensazione di poterla agguantare; ma Chiara ha conservato anche lei delle energie e nonostante il mio finale in crescendo mi rendo conto di non farcela. Quando all’ultima svolta appare il gonfiabile, accenno anche un improbabile sprint, Chiara mi precede di 9 secondi, bravissima. Alle mie spalle arriva il Vincenzo che ho inseguito a lungo in gara e giungono gli ultimi podisti; a chiudere la corsa ci pensa Francesco Scarcipino Pattarello, ultraottantenne della Fiamma San Gregorio.

    La fatica è terminata. Alla riconsegna del microchip mi viene consegnato il “pacco gara” costituito da una bottiglietta di acqua da mezzo litro, di cui sentivo veramente la necessità. Il mio nuovissimo Garmin mi informa di tutto: tempo, passo e cadenza, frequenza cardiaca, potenza, calorie bruciate. Ma l’informazione più simpatica è la sudorazione: 458 ml, quasi mezzo litro, come la bottiglietta. Quest’ultima informazione è autentica, perché mi cambio una prima volta, ma non è sufficiente e mi cambio una seconda volta con un’altra maglia pulita. Ed è così che mi presento alla premiazione dove sul podio mi ritrovo con gli amici Antonino Cairone che mi ha preceduto e Carmelo Pappalardo che mi ha seguito.

La giornata è stata bella e gradevole per l’incontro con tanti amici podisti, un po’ meno per le difficoltà logistiche, ma ci siamo comunque tutti divertiti. Speriamo di incontrarci nuovamente per il prossimo appuntamento provinciale a San Giovanni La Punta il 13 Ottobre..

Remigio Di Benedetto

Foto copertina Archivio siciliarunning.it

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