News

4×100 da favola: il racconto dei 4 neo campioni d’Europa

Stravince la staffetta di Melluzzo, Jacobs, Patta, Tortu in 37.82. Perfetti i cambi, perfette le curve. L'emozione di Matteo Melluzzo...

L’Italia non vince: domina. Dopo l’oro olimpico (2021) e l’argento iridato (2023) il quartetto azzurro centra il primo titolo europeo della propria storia nella specialità dopo due argenti (l’ultimo a Barcellona 2010) e tre bronzi con un vantaggio siderale sulla concorrenza: 37.82 il crono azzurro, il migliore in Europa quest’anno e il quarto italiano di sempre, 38.46 il riscontro dell’Olanda seconda, per un distacco di 64 centesimi che è il più ampio di sempre nella storia degli Europei (bronzo alla Germania, 38.52). Anche stavolta, come da Tokyo a Budapest, cambia un elemento nel quartetto: entra Matteo Melluzzo (Fiamme Gialle) in prima frazione (aveva affrontato la seconda in batteria), poi tocca al campione europeo individuale Marcell Jacobs (Fiamme Oro), pilastro azzurro in seconda frazione, quindi alla curva pennellata da Lorenzo Patta (Fiamme Gialle) e alla chiusura di Filippo Tortu (Fiamme Gialle). Melluzzo imprime già a fuoco il marchio azzurro con un’apertura da antologia, il primo cambio arriva con Jacobs già ben lanciato a sfruttarne al massimo le potenzialità e a scavare un distacco che non verrà più recuperato grazie alle ottime frazioni e ai cambi ben gestiti firmati Patta e Tortu. L’Italia è in testa in ogni frazione: gli ‘split’ ufficiali, solo a titolo indicativo, dicono 10.45 per Melluzzo (in curva e dai blocchi), 8.98 per Jacobs, 9.34 per Patta e 9.05 per Tortu. Cifre che si mischiano alla gioia per un’apoteosi d’oro che vedrà premiati anche Lorenzo Simonelli e Roberto Rigali (impiegati in batteria), senza dimenticare due sprinter rimasti in “panchina” ma parte del gruppo come Fausto Desalu e Marco Ricci.

In zona mista c’è l’emozione di Matteo Melluzzo (“Non ho parole, sono troppo emozionato, sapevamo quello che potevamo fare”) e c’è la gioia di chi a un oro di prestigio è già approdato, da Marcell Jacobs (“Siamo entrati in pista molto carichi e pieno di energia, abbiamo dato il 100 per cento. Il movimento è cambiato, tutti scendono in pista non per partecipare ma per fare un grande risultato. L’Italia c’è, l’atletica c’è: a Parigi vi regaleremo tante gioie”) a Filippo Tortu (“Ho sentito tantissimo il pubblico, avevo paura di non sentire l’hop di Lorenzo, è andato tutto per il verso giusto, pensavamo di essere il gruppo giusto per realizzare questa impresa. Sono orgoglioso del lavoro fatto con il professor Filippo Di Mulo e con Giorgio Frinolli, dedico questo titolo a mio padre: volevo dedicargli l’oro dei 200, gli porterò quello della 4×100”) passando per Lorenzo Patta (“Era l’obiettivo che ci eravamo messi sin dall’inizio, contava solo la vittoria”).

Fonte Fidal

Foto Fidal/Grana

Sostieni SiciliaRunning

Siciliarunning da dieci anni è al servizio dei suoi lettori. Per continuare ad informare e a informarti Siciliarunning ha bisogno del tuo sostegno. Aiutaci con un tuo libero contributo.




Potrebbero interessarti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *