News
Acea Run Rome The Marathon entra nel vivo, presentati i top runner
Domenica la gara su Sky Sport 1 - Sky Sport Arena e Now dalle 9.50 commento di Nicola Roggero e Stefano Baldini. Diretta streaming su youtube dell’evento. In gara l’atleta paralimpico Tony Milano “Il Guerriero” e la pacer statunitense affetta da tumore Julia Khvasechko. Al via 18 uomini e 12 donne a caccia di vittoria
ROMA – E’ iniziato il conto alla rovescia verso la Acea Run Rome The Marathon, Acea Run4Rome e Stracittadina Fun Run, l’evento sportivo partecipato attivamente più grande d’Italia e quello più partecipato da stranieri. «Una frazione di eternità», così ha definito Roma lo scrittore Fausto Gianfranceschi e domenica 17 marzo oltre 40mila atleti si preparano a respirarle.
PRESENTATI I TOP RUNNER – Sul palco dell’Expo Village, la casa di Acea Run Rome The Marathon, stamattina hanno sfilato gli ospiti d’onore sui quali sono accesi i riflettori.
Novità, vi sarà in gara con start anticipato alle ore 8.25 nella categoria Wheelchair Antonio “Toni” Milano, atleta italiano paralimpico affetto da una forma di distrofia muscolare degenerativa che lo ha portato a reinventarsi. “In passato sono stato un ciclista professionista, ho gareggiato con Marco Pantani e Davide Rebellin, per citare alcuni. Poi la diagnosi di distrofia e la tetraplegia, in teoria avrei dovuto avere una vita breve, ma non mi sono arreso e ho intrapreso un percorso nuovo dove lo sport è sempre un punto fermo”.Tre anni fa l’esordio nella disciplina wheelchair dove subito “Il Guerriero” si è distinto mettendo a segno diversi titoli italiani. “Ad oggi ho gareggiato su distanze più brevi, Acea Run Rome The Marathon sarà per me l’esordio sulla distanza regina ed un test importante per continuare ad inseguire il sogno delle Paralimpiadi. Qui avrò la possibilità di correre con una speciale carrozzina, la più veloce al mondo, frutto del lavoro e della tecnologia del Centro Paraplegici Svizzero e Sauber.” Anima sportiva, indole guerriera, come recita il suo appellativo, Toni Milano potrebbe centrare il traguardo in un tempo di circa due ore. “Sono qui perché lo sport è vita, a differenza di altri atleti in carrozzina, io sono affetto da una patologia che interessa tutti i miei muscoli, devo sempre investire più del massimo, ma credo nello sport come terapia non solo per il recupero fisico ma anche per quello mentale e per l’integrazione sociale, il risultato più importante è esserci e continuare ad essere di esempio per chi ha bisogno di tirar fuori il proprio spirito di «guerriero»”
JULIA KHVASECHKO – Arriva dagli Stati Uniti d’America la 50enne podista e pacer di gara con i palloncini delle 4 ore 55 minuti, porta in dote una storia di riscatto perché la sua passione per la corsa è nata dopo un intervento per rimuovere un grave tumore al cervello. Aveva 24 anni e il 30% di possibilità di sopravvivere, molte meno di tornare a camminare. Mentre era in ospedale ha visto passare i maratoneti, da lì la scintilla a cui è seguito un gran lavoro per tornare a camminare, nel cuore sempre quella speranza che ha trasformato in realtà con duro sacrificio. Proprio a New York nel 2007 ha corso la sua prima Maratona, raccogliendo fondi per l’ospedale dove era stata ricoverata e da allora ne ha corse 303, qui a Roma farà da pacer.
GARA MASCHILE – Il primato da battere è 2:06:48 dell’etiope Bekele Tefera Fikre che lo ha conquistato nel 2022. Sono in 18 a sgomitare per ottenere un posto nell’albo d’oro della manifestazione. In gara ben 12 atleti dal Kenya e 2 dall’Etiopia. Per l’Italia ci saranno il ‘Re di Roma’ Giorgio Calcaterra (Calcaterra Sport Asd) e l’alvitano Carmine Buccini (Etrusca ASD). Sulla carta, l’uomo da battere è l’etiope Fentahun Hunegnaw, nel 2019 aveva afferrato il quinto posto alla maratona di Amsterdam con un ottimo 2:06:04 che lo candida a far registrare un nuovo primato del percorso. Il suo crono lo distanzia di netto dai suoi sfidanti più vicini, il keniano Cosmas Birech che ha strappato il suo personale di 2:08:03 proprio sulle strade di Roma quando salì sul gradino più alto del podio nel 2018. Ad un passo ci sono gli etiopi Dechasa Alemu Moreda e Derara Hurisa, rispettivamente hanno firmato un primato di 2:08:07 ad Amburgo nel 2022 e 2:08:09 a Mumbai nel 2020. Nel primo gruppo di inseguitori il keniano Brian Kipsang, che vanta 2:09:07 a Barcellona nel 2019 stesso anno e, a completare il gruppo di sette uomini con un personal best sotto le 2:10:00, i suoi connazionali David Kiprono Metto e Asbel Rutto, per loro il crono di 2:09:30 a La Rochelle (FRA) nel 2021 e 2:09:46 a Mersin (TUR) nel 2023.
Entro le 2 ore 12 minuti ci sono i keniani Sila Kiptoo che all’ultima edizione della maratona di Madrid si è presentato al traguardo in 2:10:31, Rogers Kipyego Keror, lo scorso anno proprio qui al personale di 2:10:50 che gli è valso il terzo posto, Isaac Cheluko che ha fatto segnare il suo miglior tempo a Marsin (TUR) di 2:11:04 lo scorso anno inseguito da Nicholas Rotich con il suo 2:11:24 a Linz nel 2019 e subito ad una manciata di secondi Brimin Kipruto Kimeli che a Dublino nel 2023 ha concluso le sue fatiche in 2:11:55. Al debutto sulla distanza regina il keniano Reuben Narry che può contare sul primato di 1:03:03 fatto alla mezza maratona di Incheon (KOR) nel 2018.
A difendere il tricolore ci sono gli azzurri Giorgio Calcaterra (Calcaterra Sport ASD) che ha partecipato a decine di edizioni dell’evento romano. Calcaterra è sempre attesissimo e amatissimo dal pubblico, eccellente ultramaratoneta, per lui tre medaglie d’oro ai campionati del mondo di 100 km su strada ed una collezione di podi innumerevole, comprese 12 vittorie consecutive alla 100km del Passatore. Giorgio porta in dote il primato di 2:13:15 dalla maratona di Ferrara del 2000 e Carmine Buccilli (Etrusca Asd) che porta in dote il primato di 2:16:30 fatto segnare a Rotterdam (NED) nel 2016 e che conosce bene le strade della Capitale per avervi già corso nel 2019.
GARA FEMMINILE – Per le donne, il primato è stato fissato nel 2019 a 2:22:52 ad opera dell’etiope Kebede Megertu Alemu. Al via 6 atlete etiopi, 5 keniane ed una burundese per la vittoria. La più quotata è l’etiope Zinash Mekonen Lema che nel 2019 a Valencia ha strappato il crono di 2:24:55, per lei, nello stesso anno, l’11° posto World Half Marathon Championship. La insegue a poca distanza la keniana Lydia Naliaka Simiyu che porta in dote il crono di 2:25:44 dalla maratona di Cape Town (RSA) nel 2021. A pochi passi l’etiope Sorome Negash Amente che all’ultima edizione della maratona di Dublino ha fatto segnare 2:26:22. Più staccate le connazionali Obse Abdeta Deme con 2:27:14 alla maratona di Taipei del 2023 ad un solo secondo da Emebet Niguse già capace, quest’anno a Dubai, di 2:27:15. Ad un soffio c’è la keniana Judith Cherono che porta in dote il crono di 2:27:23 dalla maratona di Istanbul nel 2021 e la connazionale Shamilah Tekaa Kipsiror che ha firmato il suo miglior successo con 2:28:13 all’ultima edizione della maratona di Venezia. Dietro di lei c’è la burundese Cavaline Nahimana (Atl. Libertas Unicusano Livorno), abituata a gareggiare in Italia dove ha anche fatto registrare il suo miglior tempo quando a Milano, nel 2022, ha concluso le sue fatiche in 2:30:09. Per Cavaline l’8° posto agli All-African Games 5000m 2019 e il 6° posto agli African Championships 5000m 2016. Ancora Etiopia con Gebriala Baraki, per lei la miglior prestazione è stata all’ultima edizione della maratona di Palermo con 2:30:50. Al debutto l’etiope Hiyane Geshe Lama.
da CS