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Stadio delle Palme e tariffe d’ingresso, ma senza controlli è un “gran bazaar”

Ieri la notizia arrivata da Palazzo di Città che, nella giornata di giovedì scorso, la Giunta comunale ha varato il regolamento sulle “nuove” tariffe per l’utilizzo degli impianti sportivi comunali.

«Il provvedimento, partendo dall’esigenza di aumentare la percentuale dei cosiddetti “servizi a domanda individuale”, – spiegava in una nota l’assessore  allo Sport, Turismo e Politiche giovanili, Sabrina Figuccia   – ha, da un lato, previsto nuove logiche per la gestione degli impianti, per alcuni dei quali verranno fatti degli avvisi, rivolti principalmente alle federazioni in un’ottica di gestione sociale che, migliorando i servizi ai cittadini, manterranno una veste pubblica.”

Ma prendiamo in esame, in particolare, lo stadio delle Palme – Vito Schifani di Palermo.  Attualmente, per l’utilizzazione dell’impianto da parte di società sportive affiliate alla FIDAL o agli Enti di Promozione Sportiva riconosciuti dal CONI, la tariffa annuale per società che partecipano ai campionati Assoluti (Allievi, Juniores, Promesse e Seniores) è di 1500 euro circa. 

E andiamo a quella che, per la stragrande maggioranza di “società-utenti” ci interessa maggiormente. La tariffa annuale per società partecipanti ai campionati giovanili (Esordiente, Ragazzi, Cadetti), ai campionati amatori o ai campionati EPS, che è di 990 euro. Come già detto, si tratta della fetta più grossa di utenza, visto che tutte le società di atletica leggera palermitane, hanno nel loro organico un cospicuo numero di master; tra quelle che pagano la tariffa annuale, anche le società che hanno intrapreso attività di scuole di atletica. 650 euro pagano quelle società che arrivano da fuori provincia e che partecipano ai campionati di società assoluti e giovanili. 

Tra i costi anche l’organizzazione di gare: due le tipologie 150 euro per gare che hanno durata massima di 6 ore, 250 euro massimo 12 ore.  Tariffe agevolate sono previste per gli appartenenti alle Forze Armate e i Vigili del Fuoco per attività legate al loro addestramento. 

Il pagamento della tariffa annuale (per le società) recita il regolamento del Comune, può avvenire anche frazionando il relativo importo in due semestralità anticipate e dà diritto all’accesso ed uso delle piste, delle pedane e degli spogliatoi ed alla organizzazione  di una manifestazione esente da ulteriori pagamenti.

Non poche quelle società che, per evitare il salasso, preferiscono non pagare la tariffa annuale, non entrare all’interno dell’impianto, svolgendo così la propria attività in “zone franche”, come la vicina villetta di Case Rocca.  Tariffe forfettarie sono previste anche per quelle società che arrivano da fuori provincia e saltuariamente vogliono portare i loro atleti a calcare la pista dello Schifani. 

Ma torniamo alla notizia di ieri e al virgolettato dell’assessore Figuccia: “con la delibera abbiamo apportato alcune agevolazioni per gli utenti palermitani, a cominciare dall’eliminazione dell’obbligo del pagamento anticipato di tre mesi da parte delle società. Inoltre, è stato aumentato al 50 per cento lo sconto per i disabili,  ed è stato ridotto da 2,50 a 2 euro il biglietto d’ingresso per lo stadio “Vito Schifani”, impianto per il quale è stata istituito anche l’abbonamento mensile, che costa appena 14 euro, dedicato soprattutto agli utenti che lo utilizzano periodicamente e non tutto l’anno.

Infine sottolinea l’assessore allo sport del Comune di Palermo, sono stati apportati dei correttivi che hanno portato all’equiparazione delle tariffe del sabato con quelle della domenica, che finiranno col costare qualcosa in più rispetto ai giorni feriali (circa il 20 per cento in più).

Il punto nodale a questo punto è uno e cioè che il Vito Schifani è un vero e proprio “porto di mare”. Molti utenti che lo frequentano giornalmente, tecnici, atleti, dirigenti di ASD, infatti, hanno dichiarato di non avere mai visto “staccare” alcun biglietto da alcunché impiegato addetto alla “cassa”, né controllare fantomatici abbonamenti e ingressi. 

Niente ticket, nessun abbonamento, ma ingresso “open” anche da parte di coloro che usufruiscono dell’impianto per “allenare” gruppetti (o anche singoli) di aspiranti atleti.   Difatti, sempre l’assenza di controlli, fa si che all’interno della pista “allenino” anche coloro che non avrebbero titolo per farlo, se non fosse altro perché entrano all’interno dell’impianto senza averne diritto e di conseguenza senza  neanche pagare; e così capita di vedere la pedana del salto in alto presa d’assalto, sarà forse per via del comodo ma costosissimo materasso, o  attività  svolte anche all’interno dell’anello, che nulla hanno a che fare con l’atletica leggera. 

Infine tornando alla Delibera di Giunta, la stessa ha previsto l’aumento dello sconto delle tariffe dal 30 al 50 per cento per i diversamente abili che utilizzano gli impianti sportivi comunali.  

L’obiettivo, nel medio termine, dell’amministrazione comunale, sarebbe  quello di rinunciare alla gestione diretta di alcuni dei suoi impianti sportivi, puntando così ad alleggerire dai costi le casse comunali. Una rinuncia che passerebbe da un gara per l’affidamento all’esterno di sette impianti sportivi (Stadio delle Palme,
Palestra di Borgo Nuovo, Pista di pattinaggio del Giardino Inglese, Pista di pattinaggio di via Mulè, Palestra di Borgo Ulivia, Palestra V. Renda dell’Impianto di Bonagia). 

 

 

 

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