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Per i Mattaliano la maratona è una “questione di famiglia”…dopo Berlino, Palermo

Hanno corso la Maratona di Berlino, dopo una preparazione che ha avuto come periodo anche quello legato al lockdown. E’ la famiglia Mattaliano, papà Fabio, mamma Rosalia Saitta e il figlio Gabriele; insieme, lo scorso mese di settembre hanno tagliato il traguardo in poco meno di 5 ore, diventando simbolo della “ripresa”. Un’ idea, quella di affrontare la distanza regina, nata nel periodo del lockdown, quando i pochi metri quadri di una casa sostituivano gli spazi all’aperto, prima che gli stessi potessero diventare l’unica valvola di sfogo per tutti, podisti, neofiti e “occasionali”.  Un viaggio attraverso sacrifici, rinunce, caldo e tanti chilometri macinati, concluso con il traguardo di Berlino e la loro foto con alle spalle la porta di Brandeburgo. Adesso due terzi della famiglia Mattaliano tornano in “pista”. Papà Fabio infatti domenica prossima correrà la Maratona di Palermo, la moglie Rosalia (la vera trascinatrice, corre da dodici anni)  stavolta si accontenterà della mezza. L’unico che non bisserà Berlino sarà il figlio Gabriele. A pochi giorni dall’evento palermitano abbiamo incontrato Fabio Mattaliano che ci ha parlato di questa nuova “impresa”, stavolta nella propria città, forse ancora più bella.  

 Dal lockdown alla maratona di Berlino dello scorso fine settembre, più sfida o necessità?

La partecipazione alla maratona di Berlino nasce come prova di un bellissimo percorso di Coaching che sto frequentando: il MICAP (Master Internazionale in Coaching ad Alte Prestazioni), dove la capacità di aiutare e guidare le altre persone, è confermata e convalidata dal fatto che io per primo sono riuscito a fare cose che altrimenti non avrei mai fatto.

 Fra le tante cose che ho imparato e sto continuando ad imparare, una delle più significative è stata quella di imparare a stare attento ai dettagli, alle opportunità nascoste dietro ogni situazione e anche dietro le situazioni non piacevoli, come in questo caso il lockdown.

 Durante quel periodo di chiusura totale, la scelta era fra il vivere la situazione con sofferenza e malessere, aspettando che le cose cambiassero, oppure fare quanto mi era possibile per vedere cosa di positivo si poteva fare.

 Questo ha fatto si che ho unito l’utile al dilettevole.

 Uscire a correre durante il periodo di blocco totale era una delle poche attività consentite ed era una di quelle cose che permettevano di sfogarsi e ritrovare il contatto con la realtà”.

 

La prima maratona è indimenticabile, la seconda nella propria città come se l’aspetta? 

Sicuramente la prima maratona rimane nel cuore; vivi una tensione particolare, dove tutto è un’incognita fino all’ultimo passo; ti può capitare un infortunio, una storta, un crampo, una caduta. Qualsiasi cosa che ti potrebbe impedire di raggiungere il traguardo.

 Sicuramente il mio approccio mentale era positivo ed ero assolutamente convinto che l’avrei finita a tutti i costi e così è stato.

 La seconda maratona, corsa nella propria città me l’aspetto molto emozionante.

 Conoscere perfettamente il percorso, fatto svariate volte, mi aiuterà a sapere cosa mi aspetta ad ogni passo, e mi aiuta nella preparazione, infatti quando mi alleno mentalmente, visualizzo tutto il percorso che farò e la sfida che mi aspetta nelle differenti parti.

 Inoltre la Maratona di Palermo, viene annoverata tra le Maratone più impegnative, per le continue salite e discese e il muro della salita di Mondello.

Questa sfida differente mi galvanizza e mi fa uscire dalla mia zona di confort, richiede un nuovo e diverso impegno che alla fine mi migliorerà e trasformerà”.

 

Un anno di preparazione per Berlino, solo mantenimento per Palermo?  

Sicuramente tenendo conto che dopo una maratona si deve dare al corpo il tempo per riprendersi, ricordiamo che il riposo fa parte dell’allenamento, dopo il 26 settembre, ho diradato gli allenamenti.

 Poi ho cominciato a spingere un po’ per cercare di puntare ad un miglioramento del mio tempo che sono sicuro che raggiungerò”.

 

Accompagnerà sua moglie al traguardo della mezza e poi continuerà con il secondo giro? O ognuno per la sua strada…?

A Berlino ci eravamo promessi che l’avremmo fatta tutta insieme e così è stato, con la bellissima sorpresa di incontrare nostro figlio dal 30 chilometro circa e concluderla tutti e tre insieme.

 Alla maratona di Palermo partiremo da due settori differenti. Faremo in modo di incontrarci e fare i primi 21 insieme. I modi di affrontare una Maratona e una Mezza Maratona, sono differenti, nella Maratona si deve essere più conservativi, nella Mezza si spinge di più.

In questo caso mia moglie potrà essere la mia lepre per aiutarmi ad allungare un po’ di più, senza strafare”.

 

 A Berlino 25.000 maratoneti, a Palermo saranno circa 300, cosa manca alla maratona di Palermo, alla città?

Penso che uno dei motivi della scarsa partecipazione potrebbe essere la non molto diffusa  comunicazione dell’evento alla città, a livello nazionale ed europeo con la conseguente scarsa partecipazione. 

 Palermo è una bellissima città che non ha nulla da invidiare alle città europee. Ahimè la pulizia e le strada nella maggior parte dei casi “rattoppate” ne deturpano in parte l’immagine. Il percorso di Palermo è veramente bello e sfidante, si va dal centro della città fino al mare di Mondello.

 Durante la gara il percorso taglia in 2 la città, e spesso da quanto ho avuto modo di vedere, i cittadini non sono informati e subiscono la gara, rimanendo intrappolati agli incroci senza vie di fuga.

 A Berlino sono stati 42 chilometri e 195 metri di festa, con bande sia organizzate che spontanee, musica in continuazione.

 La città era presente, felice e gioiosa di festeggiare; acclamava e sosteneva noi corridori chiamandoci per nome, per chi lo aveva scritto come noi sulla maglietta. 

 

 Sono dell’idea che pubblicizzare maggiormente un evento del genere, invitando esplicitamente la città a dare sostegno ai partecipanti di questa gara epica, potrebbe attirare più persone a partecipare, anche e soprattutto da “fuori”.

 

 Auguro a me e tutti i partecipanti una bella gara e spero che in futuro le iscrizioni saranno sempre più numerose”.

 

 

 

 

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