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Giochi paralimpici di Tokyo: straordinario podio tutto italiano nei 100 metri (T63)
A Tokyo nella classe t63 Ambra Sabatini vince con il record del mondo (14”11) davanti a Martina Caironi e a Monica Contrafatto
E’ trionfo Italia nella penultima giornata dei Giochi Paralimpici estivi Tokyo 2020. E’ tutto azzurro il podio dei 100 metri di atletica leggera di categoria T63, con Ambra Sabatini che conquista oro e record del mondo con 14.11, Martina Caironi seconda a 14.46 e Monica Contrafatto terza a 14.73 (quest’ultima siciliana di Gela ma residente a Roma).
In semifinale erano stati stabiliti due record del mondo nel giro di attimi nei 100 metri classe t63 alle Paralimpiadi di Tokyo. Prima il 14”39 di Ambra Sabatini, che migliora il suo precedente primato (14”59) vincendo la prima batteria davanti a Monica Contraffatto (14”72), poi ci aveva pensato Martina Caironi a vincere la batteria e limare il record del mondo a 14″37.
Poco fa l’apoteosi con la tripletta in finale e il nuovo record del mondo che torna nelle mani della Sabatini.
Fino a questo momento le medaglie azzurre ai Giochi di Tokyo sono 69 e non è finita.
LE DICHIARAZIONI:
“Mi sembra incredibile, ancora non ci posso credere. Era un sogno che avevamo da sempre, eravamo un duo che è diventato un trio e siamo riuscite a farcela”. Lo ha detto Ambra Sabatini, medaglia d’oro nei 100m T63 ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, al termine della finale all’Olympic Stadium conclusasi con la tripletta azzurra.
Al termine della gara è esplosa in un pianto liberatorio: “Perché desideravo troppo la medaglia, rappresenta il riscatto di questi due anni dall’incidente e finalmente mi sento completa”, ha aggiunto. “È stata una gara combattuta fino all’ultimo e siamo state tutte bravissime”, ha raccontato Sabatini. Che ha segnato due record del mondo in un giorno: “È stata tanta roba, volevo riprendermi il record dopo la semifinale e ci sono riuscita, ma il vero obiettivo era l’oro”.
“È stata una gara molto intensa, non sono partita al massimo ma Ambra è andata come un razzo, mi ha battuta e mi ha battuta bene: lo accetto. Ho fatto nella stessa giornata i miei due tempi migliori di sempre e sono soddisfatta: il ‘trio medusa’ è arrivato”. Lo ha detto Martina Caironi, medaglia d’argento nei 100m T63 ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, nella zona mista dell’Olympic Stadium al termine della finale conclusasi con una storica tripletta azzurra.
“Ci unisce la voglia di superarci e di tirare fuori qualcosa di più dalla condizione di disabilità che abbiamo. Non solo abbiamo superato la nostra condizione di svantaggio, ma ne stiamo facendo qualcosa di grande- ha spiegato Caironi- Io mi sono ispirata molto a come vedo muoversi Ambra che viene da pochissimo dall’atletica normo e ha movimenti perfetti, ma anche a Monica e non gliel’ho mai detto prima: io mi lamento di avere 32 anni, ma cominciare dopo quello che le è successo e non avere più 20 anni è straordinario”.
“La dedico all’Afghanistan, è il motivo per il quale alla fine mi trovo qui e non da un’altra parte. È il Paese che mi ha tolto una parte di me ma in realtà mi ha regalato tante emozioni e una nuova vita, che è fighissima”. Lo ha detto Monica Contrafatto, medaglia di bronzo nei 100m T63 ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020, al termine della finale conclusasi con la tripletta azzurra.
“Il nostro sogno era quello si salire sul podio in tre, e ci siamo riuscite”, ha concluso Contrafatto.
Foto CIP