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Dalla Maratona di Palermo la storia di Giuseppe Zarcone e la sua seconda vita da atleta…

Ipovedente, negli ultimi anni la sua vista è diminuita tanto da impedirgli di fare sport., Poi gli amici gli propongono di fargli correre la maratona e qui comincia una nuova vita...

Ci sono storie che rimangono nel cuore, sono le storie che ti strappano una lacrima che ti fanno vibrare dentro. Come quella di Giuseppe Zarcone (Peppe per gli amici) finisher alla Maratona di Palermo. Peppe ama lo sport, lo ha sempre amato, spinning, zumba, lezioni di aerobica, il suo vivere in simbiosi con la sua mountain bike, con la quale, oltre ad allenarsi, si recava al lavoro, spostandosi quotidianamente da Bagheria a Palermo. Vita da sportivo, malgrado Peppe fosse ipovedente, handicap che lui bypassava grazie alla sua forza di volontà e al suo amore per lo sport, per la buona compagnia. Una forza della natura, lo definiscono gli amici, una bella persona, carica di quella energia positiva che alla fine ti contagia. 

Le storie belle però (spesso) mutano il loro corso, ed ecco che  all’improvviso arriva un ulteriore peggioramento della  sua vista. Da un momento all’altro, Giuseppe, si vede costretto a fermare tutto, a fermarsi, il suo mondo non è più lo stesso, la sua vita adesso cambia. La vista residua è svanita, quasi del tutto, quanto basta per impedirgli di fare sport, quello sport che faceva parte del suo quotidiano, che lo portava a scherzare e a confrontarsi con gli amici. Amici che adesso più che mai gli sono vicino, passeggiate estive, cene, incontri. Ma a chi vive di sport, chi ha l’adrenalina addosso, chi ha conosciuto il “potere taumaturgico” delle endorfine, tutto questo non basta, non può bastare e questo malgrado l’amore della sua famiglia, l’affetto dei suoi amici non sia mai venuto meno. 

Ci vuole un’idea, una proposta al limite dell'”indecente”, un pensiero stupendo. E l’idea è partorita da Salvatore Biancardi amico e podista: ” “Peppino te la sentiresti di correre con me? Con un laccetto ai polsi, io dovrò preparare la Maratona di Palermo, mi fai compagnia negli allenamenti? Chissà, potremmo correrla insieme”.

Peppe non se lo fa ripetere una volta di più (quasi non aspettasse altro) e risponde a tono al suo amico:  “Si, la faccio anche io, partiamo”…l’atleta è tornato e per questa occasione vestirà la maglia della Palermo Running.   

GLI ALLENAMENTI, PIU’ GIOIE CHE DOLORI…

Dopo le ferie estive, a settembre inizia la mini preparazione per Giuseppe, un totale di 19 uscite, programmate sapientemente del coach Prestigiacomo. E Peppe si allena sulle strade dei campioni, sulle strade di Bagheria ed Aspra, dove Anna Incerti ha costruito la sua gloriosa carriera.  Per i “lunghissimi” si è scelto Palermo, tra Mondello, Favorita e zona Olimpo. Il gruppo cresce e a Salvatore e Pierluca si aggiunge anche Silvana Modica, il progetto va avanti, fino ad arrivare al giorno della maratona.

IL MURO DEL 32° CHILOMETRO E LA PAURA CHE IL MURO POSSA DIVENTARE UNA MONTAGNA

” Più che un momento difficile, durante la Maratona  – afferma Salvatore Biancardi – abbiamo vissuto una fase delicata dal 32mo chilometro, ma non perché si sia verificata una particolare criticità fisica, ma  perché quello era il chilometro al quale eravamo arrivati in allenamento, e tutto ciò che veniva dopo l’avremmo vissuto per la prima volta, era ignoto. Da quel momento, e fino al 39° – continua Salvatore –  si è percepita la tensione, palpabile nell’assordante silenzio calato improvvisamente dopo 4 ore di allegria e risate. Temevamo che quel sogno, sempre più vicino, potesse svanire per qualche variabile imprevista. Così abbiamo ascoltato i nostri passi fino al km 39, quando, dopo esserci lasciati alle spalle l’ultimo spauracchio della salita di corso Vittorio Emanuele, abbiamo ricominciato a parlarci, incoraggiandoci a vicenda e, perché no, cominciando a gioire. 

 L’ARRIVO, LA GIOIA LE LACRIME

La gioia, le lacrime sono continuate e hanno trovato il loro momento più bello quando il traguardo di viale Libertà è stato raggiunto e superato dopo poco più di 5 ore dallo start. La gioia della figlia, del loro cane, di coloro che hanno accompagnato Peppe e dallo stesso invaso e pervaso di felicità. Una gioia da suddividere con i compagni di viaggio, oltre a Salvatore Biancardi, legato a Peppe dalla cordicella, anche Michele Ferrera (importantissimo nell’approvvigionamento di acqua),Silvana Modica, Antonino Pulizzi fino alla mezza e Nica Bonotto fino al 32mo chilometro. Ed ecco che la storia, riprende il suo più bel percorso e diventa una storia da raccontare e da ricordare…e il futuro, l’idea che ci siamo fatti noi è che abbiamo un nuovo runner, uno di quelli tosti, così come ci conferma sempre Salvatore Biancardi:  “Una volta smaltite le scorie di questa maratona Giuseppe continuerà a correre, per stare bene e rimanere in forma. Superata la sfida maratona, questa distanza la mettiamo un po’ in cantina, sicuramente prepareremo qualche bella mezza di Sicilia. Al momento la più gettonata è la Mezza Maratona della Concordia ad Agrigento”.   

Foto di copertina T. De Vita per siciliarunning

 

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