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A Monza si prepara la maratona sotto le 2h: cosa rimarrebbe di sportivo?

Monza. Notizia ufficiale di oggi: “sul tracciato dell’autodromo  Eliud Kpchoge, Zersenay Tadese e Lelisa Desisa hanno corso la mezza maratona […] il tutto per testare il sistema immaginato da Nike che entro l’anno punta ad abbattere il muro”.

Viene definito da molti un “progetto affascinante” ed “entusiasmante”. Nike è uscita allo scoperto, annunciando l’impresa alla fine del 2016. Ma pare che anche Adidas e un altro team, abbiamo lo stesso obiettivo.

Francamente, non credo che, ci sarebbe nulla di “affascinante” o “entusiasmante” dal punto di vista sportivo.
Mi chiedo cosa varrebbe un primato, ammesso che si riuscisse a raggiungerlo, in siffatte condizioni: in un autodromo e non in una maratona su strada?

Io ci vedo solo un grande, enorme business in cui a guadagnarci sarebbero le multinazionali e in misura minore gli stessi atleti e non solo.

Ma di sportivo cosa rimarrebbe?

di Giovanni Certomà

 

 

http://www.trackandfieldchannel.net/it/

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