Primo piano

A Luca Stagno e Rosaria Puglisi il Memorial Carmelo Pitrolino

La tradizionale marcialonga di Gravina alla sua 18^ edizione, quest’anno è stata “promossa” dalla FIDAL con l’inserimento nel Grand Prix Provinciale di corsa Senior Master 2015. Alcuni partecipanti non ben informati, giungendo nel centro del paese scoprono però che con la “promozione” è scattata anche la DSC_0075“migrazione”; la corsa infatti ha abbandonato lo scenario del centro storico della cittadina etnea dove si erano svolte tutte le precedenti edizioni e si ritrova di fronte all’Auditorium nella Via Vecchia San Giovanni.
Recuperati tutti i concorrenti dalla piazza del paese e ricondotti al “vero” luogo della partenza, si completano le operazioni preliminari: distribuzione pettorali, gonfiabile, cronometraggio TDS, tutto è in ordine al suo posto, si può iniziare.
Sono le 9e30, consumata la batteria “non competitiva” della manifestazione, mentre nuvoloni neri si addensano sul percorso, lo speaker Raimondo Lizzio convoca velocemente la prima batteria, si inizia a fare sul serio.
Mi ritrovo sotto il gonfiabile in compagnia di tutte le femminucce e del “Circolo degli anziani” over 55. C’è allegria più che tensione, e le risate non mancano quando il giudice alla partenza, dopo avere pronunciato la frase di rito “ai vostri posti” preme il grilletto della sua pistola e fa “cilecca”. Con un cenno della mano il giudice fa capire che la partenza viene considerata comunque valida e il fiume di podisti, complice la discesa che ha di fronte, si lancia sul percorso. Qualche goccia di pioggia cade in contemporanea sulle teste di noi podisti, ma nessuno se ne preoccupa. Oramai tutta la nostra attenzione è concentrata sul percorso, sugli avversari da battere.
La discesa è di breve durata come la pioggia, la prima svolta a destra non è facilissima, siamo 60 ancora abbastanza concentrati in breve spazio e la strada si restringe pericolosamente. Si scende ancora leggermente per pochi metri e girando ancora verso destra iniziamo a salire, prima con lieve pendenza, poi in modo repentino. Il tratto finale che ci porta a chiudere il circuito è ripidissimo. Si resta senza fiato, nei prossimi giri penso sia consigliabile la bombola dell’ossigeno, in alternativa prendere l’ascensore o se passa il bus. Siamo sotto il gonfiabile ci dovremo passare ancora 6 volte. Mentre riprendiamo la discesa osservo chi mi precede. Vedo alcune giovani fanciulle per me irraggiungibili sotto ogni profilo, c’è poi qualche “giovane” SM55 e Vincenzo Liberto mio avversario diretto di categoria. La discesa termina e siamo ancora in salita (non esiste pianura). Nessuno sembra rallentare nonostante la difficoltà del percorso, ma al 3°giro la mia andatura prudente mi dà ragione. La salita inizia a fare qualche vittima, supero l’amico Vincenzo che sembra cedere di schianto. Alle mie spalle sento il fiato dell’altro “lentinese” Bruno Ferraro, mentre non ho “notizie”, nemmeno una “telefonata”, di Angelo Ponzio. I giri si susseguono, a distanza seguo la scia della simpatica Mika Iwaguchi che cerca di avere ragione di Lucia Signorello. La salita ad ogni tornata sembra sempre più ripida. Il “giovane” SM55 Costarella mi fa da battistrada mentre Schiavino lentamente sembra cedere. Siamo al 6° giro, forse critico per l’amico Bruno Ferraro del quale non sento più la presenza alle mie spalle. Penso di avere in pugno la vittoria di categoria. Faccio compagnia per un breve tratto alla simpatica Tatiana Motta che corre leggera come una farfalla, poi il suo “volo” si fa più pesante e supero anche lei. È l’ultimo giro, lo percorro sempre nella scia di Luciano, sull’ultima salita che mi sembra “verticale”, agguanto Ferdinando Schiavino e lo “brucio” sotto il gonfiabile.
Da qualche secondo Rosaria Puglisi ha tagliato il traguardo, prima indiscussa fra le donne, mentre Antonio Zingali lo ha fatto fra gli uomini.
puglisiA uno a uno tutti concludono ” l’impresa” delle sette salite, anche a Graziella Greco che si fa carico di chiudere la fila della prima batteria.
Siamo alla seconda batteria, questa volta “l’impresa” comprende 10 salite. L’energie però sono diverse, le velocità sostenute dai “baldi giovani” che conducono la gara sono un altro pianeta. Più di tutti, energie in corpo ne ha Luca Stagno che si pone alla testa della gara sin dal primo giro, non lascia spazio agli avversari che inesorabilmente a uno a uno cedono staccandosi.
Dopo la distribuzione di un favoloso pacco gara a tutti i concorrenti (H2O + Brioscina) e qualche equivoco sull’assegnazione dei “pacchi premio” si passa alla premiazione con coppe per i migliori e “beni ” di consumo per i podi d’ogni categoria.
Complimenti a tutti, “vincitori e vinti” e in particolare a Maria Santoro al suo sesto successo stagionale di categoria (…prima su una) in cerca disperatamente di avversarie! Complimenti anche ai fratelli Antonino e Salvatore Strano, quasi sempre presenti e primi sicuramente in un’ipotetica e “strana” classifica per famiglie, che non c’è, ma che se ci fosse, li vedrebbe sicuramente primeggiare.
Grazie all’organizzazione, ai Vigili Urbani, ai volontari, ai giudici (anche se la pistola ha fatto cilecca), allo sponsor, perché penso che tutti si siano proprio divertiti.
Il Grand Prix farà tappa domenica prossima ad Adrano, per chi ha tempo e volontà ci vediamo lì.

 

Fonte: Remigio Di Benedetto

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