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1° Memorial Mimmo Rizzo…il diario della corsa di Remigio Di Benedetto

Podisti “in notturna” ieri sera a Nicolosi in una bella serata estiva sufficientemente  refrigerante per turisti e podisti, con atmosfera da “Sabato sera”. Le attività sportive vengono precedute da una processione, con fedeli che dopo, viste le circostanze, si trasformano in spettatori “dell’avvenimento podistico”. Anche tanta gente che affolla i locali del centro cittadino viene coinvolta dalla manifestazione sportiva. Il trofeo che è alla sua seconda edizione, quest’anno è associato al memorial del compianto nicolosita Mimmo Rizzo.

Si procede ai soliti preliminari di ogni gara, con la TDS impegnata nel suo gazebo, giudici presenti al completo (Michelangelo Granata & C.), speaker “di lusso” Giuseppe Marcellino, rappresentanti della FIDAL, tutti forse attratti dalla “tariffa notturna”, tranne i podisti per i quali la “tariffa”, cioè l’esborso, fortunatamente non è maggiorato, sempre 5 Euro.

Dopo un meticoloso posizionamento del gonfiabile da parte degli addetti, Marcellino chiama all’appello la prima batteria: “Sesso Femminile” + Over 55 ed oltre. Ci raduniamo tutti sulla linea di partenza e lo speaker presenta quelle che si pensa saranno le leader della batteria tra le donne e così si fanno i nomi di molte femminucce che poi ritroveremo alla premiazione finale. Per quel che riguarda noi “anziani” over 55, forse si  pensa che terminata la gara faremo rapidamente rientro all’ospizio dal quale abbiamo avuto un breve permesso serale d’uscita, quindi non si fa alcun nome.

È il momento della partenza. Al giudice che è in possesso dell’arma e che deve dare il via, prima parte accidentalmente un colpo, escludiamo che possa trattarsi di un “tentativo di suicidio”. Poi, visibilmente scosso, gli finiscono a terra i proiettili in dotazione. A questo punto si preferisce affidare l’arma ad altra persona. Non viene scelto però come consuetudine un “politico locale” come il sindaco, per altro presente, ma il pericoloso oggetto viene affidato alle mani dello stesso religioso, il parroco probabilmente, che poco prima guidava la processione. Ma il prete abituato a ostensorio, reliquie ed altri oggetti sacri, sembra avere poca dimestichezza, anzi forse nessuna con le armi e pericolosamente tiene la pistola ad altezza d’uomo. Fortunatamente quando finalmente parte il colpo, ovviamente a salve, l’arma è rivolta verso l’alto e noi tutti, 24 femminucce e 27 maschietti scappiamo via.

Si va subito in salita e non lievissima, per la via Garibaldi. In cima all’erta, nella piazza Longo, c’è un bar attraente, buoni gelati e buona pasticceria, ma il nostro obiettivo è un altro. Si svolta e la ripida discesa della via De Felice si presenta di fronte a noi. Giunti in piazza Carmine si svolta a sinistra e con la via Dusmet, un tratto quasi in pianura, torniamo in via Etnea, giriamo a sinistra e affrontiamo gli ultimi 100m o forse meno, i più ripidi del percorso, che ci riportano al termine del primo giro sotto il gonfiabile. La coppia Turone – Betta guida la batteria, Giulio Caniglia, beato fra le donne, è il primo dei maschietti. La frescura serale di Nicolosi mitiga la nostra fatica, il tifo di amici, parenti e casuali spettatori ci sprona, la salita all’inseguimento di chi mi precede non mi sembra improba. Rassegnati alla superpotenza di Giulio Caniglia, lottiamo tra noi soliti amici – nemici: Schiavino, Lo Nigro, Costarella, Ponzio e Ferraro in trasferta da Lentini. La solita partenza veloce di Carmelo Torrisi non ci ha impressionato, lo conosciamo bene, tant’è che al 3° giro si stacca dal gruppo. Perdiamo le tracce anche di Angelo Ponzio e Bruno Ferraro. Il nostro punto di riferimento è Tatiana Motta, giovane e simpatica, che ci precede di qualche secondo. Nel frattempo in testa, Valentina Turone giro dopo giro sta demolendo la resistenza dell’altra Tatiana, mentre Giulio tenta di “domare ” le altre donne con cui si “accompagna”. Siamo al penultimo passaggio dal gonfiabile, sto tirando ancora il gruppo sempre sulla scia della Motta che supero in salita, alle calcagna mi sono rimasti Luciano e Ferdinando. Forzo ancora l’andatura e lo “Schiavino” si stacca leggermente, mentre il “Costarella” “l’uomo degli ultimi 400” si esibisce nel suo salito finale e mi precede di  qualche secondo.

Archiviata la batteria “Gentil Sesso – Uomini Maturi” si passa alla batteria della gioventù con 64 atleti alla partenza. Fin dal primo giro Luigi Spinali si invola solitario staccando tutti i compagni di gara. Al primo giro i secondi vantaggio sono 4, al 2° diventano 12 e così via via a ogni tornata il suo distacco è sempre più ampio fino all’arrivo, dove precede Giovanni Cavallo di 1’03”, più indietro al terzo posto, Vito Massimo Catania a 1’18”, 61° e ultimo Antonino Grasso a 23’57”, complimenti anche a lui.

Gli atleti hanno giusto il tempo di asciugarsi il sudore e si passa alla premiazione. Coppe per i primissimi e “bustarella” per i primi dieci uomini e le prime dieci donne. Per i primi tre atleti d’ogni categoria, “no bustarella” ma “premi in natura”. A me è toccato: pasta, salsa, vino, biscottini e marmellata, niente male in aggiunta alla bella T- Shirt per tutti, anche se la marmellata è di fichi e a me non piace..

Bellissima manifestazione, grazie a tutti!

Remigio Di Benedetto

r.dibenedetto@aliceposta.it

foto Facebook

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