Primo piano
Danilo Goffi: 15° alla Maratona di Boston. Primo di categoria
Qualcuno se lo aspettava; qualcun altro invece era più scettico e non ci credeva; altri sono rimasti basiti. Ma, ancora una volta, Danilo Goffi ha mantenuto le promesse come solo i grandi campioni sanno fare: primo italiano, primo master, secondo europeo e 15.o assoluto col tempo di 2:18’44” alla Maratona di Boston. Già, QUELLA maratona, la più antica, quella che SEMBRA facile, ma stronca gambe e fiato con i suoi continui up-and-down e con la hearthbreak hill al 32.o km.
Una gara corsa con la testa, prima che con le gambe; 42k da bere tutto d’un fiato con grande cuore; l’ennesima maratona condotta per una buona metà di nuovo in solitaria.
Ma ecco come il protagonista di questo lunedì americano ha vissuto la propria performance. “Stravolgiamo un po’ gli schemi”, esordisce, “e iniziamo dalla fine: non ero molto contento del crono, tanto per cambiare; ma poi, leggere di essere arrivato 15.o assoluto e primo master mi ha fatto cambiare idea. Ho concentrato tutto me stesso su questa maratona e sono stato capace di portare a casa il risultato che volevo.
Alla vigilia della gara, durante la riunione tecnica, gli organizzatori hanno confermato che la meteo non sarebbe stata delle migliori: è, infatti, questa mattina abbiamo avuto vento contrario e pioggia lungo
tutto il percorso; e con una temperatura non superiore a 5/6 gradi. Il percorso è tanto affascinante quanto duro e impegnativo; ma forse è proprio questo il quid che rende Boston unica tra le maratone.
La partenza, in discesa, ti porta a correre velocemente – ero staccato dal gruppo di testa, ma ho comunque passato il primo km a 2’55”; ho poi corso una buona parte di gara insieme agli americani che correvano al ritmo che avevo mentalmente stabilito essere giusto per me. La gara è un continuo saliscendi su un’unica strada, dritta e mai interrotta da una curva. La Chiave di volta al 22.o miglio, quando ho preso l’iniziativa, ho staccato i miei compagni di corsa e sono arrivato da solo al traguardo.
Ed è stato magico sentire la gente scandire il tuo nome, accoglierti come un eroe; come altrettanto magici sono il tifo e il calore della gente dal primo all’ultimo passo. In seguito agli attentati di due anni
fa sono capillari; ma è anche grazie a questa attenzione che la Maratona di Boston è tornata ad essere una festa per tutti.”
Ancora invidiabili i passaggi del portacolori del Monza Marathon Team:
00:15’53” a 5K
00:32’17” a 10K
00:48’32” a 15K
01:04’49” a 20K
01:08’22” alla mezza
01:21’17” a 25K
01:38’02” a 30K
01:54’55” a 35K
02:11’25” a 40K
02:18’44” al traguardo.
E adesso, che cosa farà Danilo Goffi? “Per ora porto a casa tanta gioia e la convinzione di aver fatto ancora una volta qualcosa di grande. D’ora in poi posso confermare che la mia carriera sportiva, costellata da numerosi successi, ha un nuovo grande risultato. Un ringraziamento speciale per tutto quel che ho fatto lo rivolgo a tutte le persone che mi sono state vicine: in primo luogo alla mia famiglia, mia moglie Tatiana e mio figlio Gabriele; poi al mio coach, Silvio, e alla mia amica Chiara; e infine agli sponsor che mi hanno supportano: adidas, adidaseyewear, PraAction e Reale Mutua Assicurazioni che hanno creduto nei miei progetti fon dall’inizio.”
Parole lodevoli e di cuore; tranne che per la volontà di smettere con la corsa ad alto livello: Danilo, sei un esempio e un modello per tutti, specialmente per i più piccoli. E chissà che tu non possa cambiate idea;
del resto, lo hai già fatto una volta…
Ufficio Stampa – Danilo Goffi