Interviste Racconti Editoria
Quattro fulminati ed una Iron Maratona…di Francesco Cesare
Storia ” seria ma non troppo” della trasferta nella terra del barocco di quattro runner amici, che hanno diviso gioie di un fine settimana all’insegna dello sport, della condivisione e stavolta anche del più sano “successo agonistico”.
” Questa “storia” concretizzatasi in 2h56m ha inizio tanti e tanti mesi fà…
Chi come me “frequenta e corre con Iron Mario” ne sente parlare almeno da un anno….”A Ragusa l’11 Gennaio, sotto le tre ore….”
Ogni giorno, per un anno, per 365 giorni (ne fosse scappato uno), chi ti sta vicino caro Mario, ha sentito questo “ritornello”.
Salvo, nonostante la crisi che l’ha colpito non appena arrivato si è diretto subito verso le classifiche per vedere il tuo tempo, io ho corso a passo delle 3h sperando di non vederti mai davanti, Gerlando che ha corso 42km con questo pensiero, “Chissà Mario come va….”, per non parlare di tutte le altre persone che fanno parte della tua vita, familiari, amici, colleghi…. tutti abbiamo “corso con te”!
Ora non ci “rompere più la M……”
Dopo questo “velo ironico..” torno un’attimo serio e prima di passare a raccontare questo week end ti dedico due righe sincere : “Complimenti Amico mio, ti sei rotto il culo per mesi, caldo, freddo, giorno, notte, neve, tempesta..hai affrontato ogni allenamento senza saltarne uno, con determinazione e credendo in quello che stavi facendo. Ti sei fatto un “culo cosi”, ti meriti questa soddisfazione. Tutti noi eravamo convinti che finalmente saresti riuscito a raggiungere il tuo “obiettivo sportivo”, io non ho mai avuto il minimo dubbio, perchè quando “uno” mette tutto se stesso (in generale) e crede fortemente in ciò che fà, riesce nella maggior parte dei casi a raggiungere i propri traguardi! COMPLIMENTI, COMPLIMENTI E COMPLIMENTI, adesso un pò di relax agonisitico e poi via verso nuovi orizzonti, quelli come noi si fermano appena muoiono! GRANDE IRON MARIO, DI VERO CUORE” FRANCESCO!
Adesso passiamo alle cose veramente divertenti, vi racconterò per grandi linee e con qualche simpatico anedotto il nostro week end a Ragusa.
Ore 11.30 di Sabato mattina, dopo circa chiamate e ripetuti messaggi, io e Salvo ci rechiamo sotto casa di Mario per partire in direzione Ragusa, ma Mario non c’è, al posto di farsi trovare chiamava Salvo per ricordargli di non ritardare..
“Borsa della spesa” con materiale tecnico (un borsone normale non gli piaceva..) caricato nel portabagagli e partiamo. Prima fermata, un panificio dove “preleva 2kg di mini cornetti”! Stiamo andando a una maratona, non ad un matrimonio!
Passando da Bagheria “preleviamo” Gerlando, e dopo aver rassicurato la sua compagna “che era in buone mani con noi” finalmente partiamo.
Per farvi capire il perchè dei “Fulminati” vi faccio, (permettetemelo amici miei) una breve, “deviante”, presentazione di noi quattro, “un anedotto ciascuno”.
Partiamo da me, ditemi voi se uno che si ritira durante una gara, perchè assiderato, (fisicamente impossibilitato a svolgere anche i più naturali movimenti fisici, altro che correre) non è “FULMINATO” andando l’indomani per “punizione” a correre per 50km tra le strade di Palermo.
Passiamo a Mario, ditemi voi se uno che esce per correre “un’oretta” non è un “FULMINATO” che si spara 50km con me senza alcuna ragione, scomparendo per 4h da casa..e tornando felice come un bambino.
Salvo….ditemi voi se uno che è infortunato, costretto a non poter correre, non è un “FULMINATO” che si spara una camminata di 50km in 12 o più ore….
Gerlando…. basta leggere la sua pagina Facebook per farsi un’idea, “questo simpatico ragazzone” è anche lui un “FULMINATO”.
Ragazzi è cosi guardiamo la realtà in faccia!
Comunque.. dopo circa due ore condite da tattiche di gara, discorsi politici, storie di vita e progetti futuri, è una serie di messaggi che mi riaccendono il sorriso, arriviamo finalmente a Gela e abbiamo fame.
Salvo chiama dei colleghi che ci “prenotano” in un noto ristorante cittadino..peccato che l’unica cosa che troviamo al ristorante sono un catenaccio ed una vespa rossa al suo interno. Ma il proprietario aveva già preparato il tavolo e buttato la pasta..
Ripieghiamo su un self-service ai profumi del petrolchimico di Gela dove non c’e’ un primo che non abbia panna o besciamella (e prima di una maratona non sono il massimo) e che alla mia richiesta,:”Domani devo correre una maratona, c’e’ qualcosa di più genuino?”, mi rispondono, :”Si caro Signore, possiamo farle due belle cotolette fritte!”.
Spettacolare….!!
Dopo il caffè e un altra infornata di mini cornetti ripartiamo alla volta di Ragusa, ovviamente ci perdiamo altre due o tre volte prima di arrivare alla meta.
Ci sistemiamo in questo carino e accogliente b&b trovato da Salvo, loro vanno a recuperare i pettorali e io mi dedico ad una veloce sgambata pre gara.
A cena, dopo diverse “peripezie e lunghe attese” riusciamo a trovare finalmente un piatto sano, pasciasciutta!
Peccato che al posto di un “bel piattone, minimo sindacale” prima di una maratona, ci portano due miseri piatti di pasta, io e Salvo soffriamo doppiamente alla vista delle invitanti pizze che tutti “sbranano” intorno a noi..mentre Mario e Gerlando “saturi” di cornetti incassano senza lamentarsi particolarmente.
Una delle cose che ci accomuna è che siamo “veri runners” solo quando indossiamo “le scarpette per correre”, per tutto il resto del tempo della gara ce ne freghiamo (forse….), ma la gara è la gara, quella la viviamo intensamente e ci mettiamo l’anima.
La notte è una notte di passione, nonostante disponiamo di 2 matrimoniali, ci dividiamo (omofobi totali a quanto pare..), Gerlando preferisce il divano letto, io e Salvo ci prendiamo la doppia piazza in solitario e Mario è il lupo solitario, dorme al piano di sotto sul divano (dorme si fa per dire..durante la notte chissà quante volte avrà fatto sali e scendi), sta di fatto che prima di colazione intorno alle 5 del mattino lo vedo spuntare dalla porta (io ero ancora sotterrato sotto le coperte e senza alcuna intenzione di alzarmi) e bello visto e pimpante si rivolge a me :”Franz io sono pronto”, rispondo senza lasciare spazio a commenti :”tu sei pazzo!”.
La partenza..”una tragedia”, freddo e nebbia mi sentivo in pianura padana, della gara vi ho già parlato, la mia prestazione non ha importanza. Il tracciato è ottimo come preparazione in vista della stagione Trail, un collinare “serio”, il sole per fortuna ci ha accompagnato durante tutti i 42km, a parte un fastidIoso vento contrario, tutto sommato è stata una “bella gara”.
Il post gara è stato altrettanto esilarante..appena arrivato ho beccato Mario felice come un bambino, “2H56M, Compà”, gli ho detto “Ma certo dovevamo fare la gara insieme volevo darti una mano ma sei partito come un freccia, ero sicuro che eri sotto senza problemi perchè sapevo che io ero poco sotto le 3h e non ti vedevo davanti a me!”
Altro che tattiche, appena parti, parti, poi come viene si conta.
Dopo aver atteso il rientro di Salvo, una doccia rigenerante, un pranzo di quelli “vastasi” e di nuovo in macchina verso casa.
Il viaggio di ritorno è stato gradevole all’insegna del relax post gara, all’insegna della gioia sincera di tutti per il traguardo raggiunto dal “nostro” Iron Mario.
Ci siamo fatti tante risate e abbiamo programmato le prossime gare mentre analizzavamo ancora quella appena conclusa, allenamenti, preparazioni, scarpe, percorsi..”cose da runners..”
Certo oggi e per qualche giorno non voglio sentire parlare di corsa… “ho detto sentire, non significa che non correrò”….non voglio sentire di “ritmi, gare, percorsi, scarpe …e tutto il resto, voglio solo correre senza pensieri.
Quello che mi resta (ma penso di poter parlare a nome di tutti) è il ricordo di due bei giorni trascorsi con delle belle persone e che non vedo l’ora di replicare alla prossima occasione.
Devo sempre ringraziare “MAMMA CORSA” perchè senza di Lei, noi non ci saremmo mai incontrati, “noi”, cosi come lo stesso vale per tutte le altre “belle persone” che la corsa mi ha “regalato”, ovviamente non sono tutte “belle”, ma quello che non “mi piacciono” le tengo distanti o le allontano una volta “scoperti” e non vale la pena spendere più di qualche riga per loro, se non per non cadere in un “finto buonismo” che non mi appartiene.”
BUONE CORSE A TUTTI..
ALLA PROSSIMA….
…di Francesco Cesare
io non ti conosco di presenza ma solo tramite facebook,so cosa significa praparare una 42km. perche’ l’anno scorso questa esperienza lo fatta anche io dopo otto dall’ultima 42 fatta a palermo, ho raggiunto anche io il mio obbiettivo chiudendo la 42. di Padova in 3h:10. ed e’ stupendo tagliare il traguardo cosiente che ai dato tutto ai raggiunto l’obbiettivo, e stupendo avere questa gioia dentro non e facile ma e molto soddisfacente, quindi ai i miei piu’ grandi auguriiii, per quello che sei riuscito a fare perche’ scendere sotto la tre ore per un maratoneta amatoriale e come aver vinto la gara COMPLIMENTIIIIIIII.
Caro Francesco non potevi che avere il numero 4 come pettorale!!! Il quarto dei fulminati!!!! Sai, la cosa bella del tuo racconto e che mi hai fatto rivivere quei momenti proprio come sono accaduti!!!!! Grazie!!!!