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Filippo Lo Piccolo: “grato alla mezza di Terrasini e al mondo degli Amatori”

La ferita per quel secondo posto è ancora aperta, Filippo Lo Piccolo a tre giorni dal finale thrilling di Terrasini ripercorre gli ultimi istanti di quella gara che lo ha visto arrivare alle spalle di Lyazali Adil, proprio come era già avvenuto lo scorso anno. “L'attacco sferrato da parte mia a due chilometri dalla fine non aveva prodotto risultati se non di testare le reali condizioni del terzetto di testa (Lo Piccolo, Lyazali, Ingargiola n.d.r.).
Le gambe si erano indurite dopo poche centinaia di metri ed ho desistito ma il contrattacco deciso del marocchino non ha avuto seguito. Quando ho visto l'ultimo chilometro, ho tirato dentro tutte le risorse mentali rimaste e mi sono preparato a ripetere l'attacco, questa volta decisivo. I restanti ultimi 500m sono stati un turbine di emozioni… volevo conquistare con tutte le mie forze la vittoria e spuntarla con un attacco da lontano. Peccato non esserci riuscito per poco, ora ho bisogno di ricaricare le batterie prima di rimettermi in gioco con i prossimi appuntamenti…”
Una confessione a cuore aperto da grande campione e da grande uomo, un atleta che ama correre e ancora di più farlo insieme ai suoi amici, alla sua gente, così come è avvenuto domenica scorsa a Terrasini. E Filippo è particolarmente legato a questa gara, lo dicono i suoi occhi quando ne parla, lo dice il suo rammarico per non avere vinto, e il miglior regalo ce lo fa proprio lui con un tributo alla manifestazione e al movimento degli amatori, un resoconto che noi di siciliarunning abbiamo il piacere di ospitare, il primo speriamo di tanti a sua firma…
…"Ho una certezza: tanti atleti professionisti dopo una lunga e logorante carriera agonistica smettono totalmente di correre, di fare gare, di mettersi in gioco anche dinanzi all'avanzare dell'età, per me non sarà così e ne sono certo dopo essermi affacciato con piacere al mondo amatori/master domenica scorsa a Terrasini.
Se c'è una cosa che nella mia poco più che decennale presenza nel mondo della Corsa in Sicilia è rimasta invariata negli anni, è proprio l'entusiasmo che il movimento amatoriale suscita così fortemente nell'animo degli atleti stessi e delle società partecipanti.
Nonostante l'enorme difficoltà organizzativa cui si è esposto l'evento della Mezza Maratona della Città di Terrasini (nota: la Piazza principale è chiusa per lavori da questo inverno), la risposta è stata fornita dai 728 atleti regolarmente classificati a fronte di un cospicuo numero di ritirati per il forte caldo che ha colpito inaspettatamente i quasi mille atleti accorsi al via.
Questi sono numeri entusiasmanti ma non si tratta solo di numeri, si deve vivere intensamente l'evento prima di stilare un verdetto o dare un giudizio.
Dietro questa macchina organizzativa ci sono da sempre le storiche figure del podismo amatoriale siciliano, che conosco ancor prima di mettermi per la prima volta un pettorale sulla maglietta, ovvero Pino Giordano, Pino Sutera, Rocco Abbate, Ino Gagliardi, Ferruccio Bono, tanto per citare i nomi principali.
Si deve dare un grosso merito a loro perchè passano la maggior parte del proprio tempo nel cercare di offrire con la loro elevata esperienza un evento sportivo che resti al passo con i tempi e che soddisfi tutti, dal primo all'ultimo arrivato.
Non è facile, nella mia discreta carriera di gare ho potuto assistere al funzionamento perfetta macchina organizzatrice della Maratona di New York che scandisce i tempi di ogni singolo passaggio che precede l'inizio di una gara secondo un palinsesto orario, la quasi "militaresca" dislocazione di imponenti masse da oltre 15.000 podisti partenti (ad onda) incolonnate diligentemente, alla distribuzione di acqua e viveri garantiti ad ognuna delle 26 miglia del percorso, al modo preciso di restituire le sacche con i propri indumenti all'arrivo.
Riuscire a fornire assistenza con tanta diligenza ad ogni podista non è affatto facile e tante manifestazioni in Italia spesso mi hanno lasciato parecchio deluso per pecche organizzative dettate dall'improvvisazione.
Ecco perchè mi soffermo sulle "figure storiche" del movimento amatoriale: non è un caso che dietro i più grandi eventi in Sicilia ci siano loro che, affiancati in questa domenica agli organizzatori della Maratona di Palermo, hanno davvero ben figurato.
Non è cosa da poco assistere tutt'oggi all'aperta disponibilità di fornire i pettorali al mattino della gara, cosa ormai impossibile nelle più grandi manifestazioni podistiche nazionali.
Dicevo del percorso: in molti podisti si sono lamentati della ripetitività del giro da circa 5,3 Km: sapevamo benissimo che non si poteva fare altrimenti che spostare l'evento sul bellissimo lungomare che avrebbe monopolizzato la scena del percorso, ma i contenuti tecnici si sono comunque visti dato che si affrontavano alcuni falsopiani impegnativi e adatti a sferrare l'attacco finale (come nel caso che ha deciso il vincitore della corsa).
Quei quattro giri per me non sono stati affatto monotoni e nell'ottica dell'handicap dovuto all'assenza dell'importante passaggio in piazza sono stati risolutivi per molti aspetti logistici quali il rifornimento d'acqua e lo spugnaggio correttamente piazzati e che non hanno provocato caos nemmeno nel concitato finale di gara.
Purtroppo si deve avere a che fare con i numerosi doppiaggi ma del resto lo spirito amatoriale ti consente di incitare il proprio compagno di squadra o la persona a te cara con maggiore frequenza.
Non mi è dispiaciuto correre sul lungomare, purtroppo il caldo ha comportato l'innalzamento dei tempi finali ma lo è stato così per tutti.
Non per ultima, la completa assenza sul percorso di automezzi in tentativo di transito o di incivili lamentele da parte dei cittadini che almeno una volta hanno saputo muoversi in auto in maniera "alternativa" lasciando correre tutti i podisti senza rischi.
Palermo ancora ha molto da imparare sotto questo aspetto; purtroppo il problema che affligge la mia Città è una chiusura ampia delle strade al traffico veicolare davvero complicata da gestire se non da una completa sensibilizzazione pubblica.
Chiamasi "senso di civiltà"…
Correre con gli amici con cui ti vedi tutti i giorni allo Stadio "Vito Schifani" suscita diverse emozioni, si respira un clima più conoscente, familiare, rispetto ad una corsa nazionale o internazionale monopolizzata da tanti atleti stranieri.
Le motivazioni per eccellere anche qui sono parecchie.
Questo ambiente probabilmente tra qualche anno sarà anche il mio, così come lo è diventato per un nome che attualmente non può che dare solo onorificenze all'intero movimento, quale è Francesco Ingargiola.
Il fortissimo maratoneta azzurro di Mazara del Vallo sta trovando pian piano la sua dimensione e la sua anima vincente proprio grazie alle corse amatoriali e sono convinto che a breve tornerà a livelli di assoluto protagonista come lo ha fatto proprio quest'ultima domenica.
Paradossalmente, l'impegno che le società di podismo amatoriale mettono per le corse su strada supera di gran lunga quello delle poche società assolute Fidal della Regione, improntate prevalentemente sull'attività in Pista.
Purtroppo quel che manca è proprio una via di mezzo che si assesta anche in un mancato ricambio generazionale del movimento podistico nazionale in generale.
Oggi il mondo Master è sempre più che mai presente a dispetto della presenza dei giovani che stentano nel praticare questo sport.
Questo è secondo me il motivo che sta portando ad un innalzamento dell'età anagrafica dei partecipanti.
Domenica scorsa non c'era null'altro in palio che l'affermazione personale e la riconoscenza dell'amicizia che mi lega a gran parte di questi organizzatori.
Elevare il livello tecnico di una gara, senza nulla togliere al movimento di amatori è il modo migliore per avvicinare sempre più gente a questo sport, accessibile a tutti.
Grazie Mezza Maratona di Terrasini, ci riproverò il prossimo anno!"
Filippo Lo Piccolo




In altre sedi ho già affermato ciò che penso di Filippo. Egli, oltre ad essere un grandissimo atleta, è soprattutto una gran bella persona, la cui intelligenza ed umiltà ne fanno sempre un protagonista
Caro Fiippo ti ringrazio delle belle parole ,sei sempre il benvenuto tra di noi. Grazie ancora un abbraccio Pino.
I miei complimenti a te, Filippo, per lo spirito con cui affronti questo sport. Ti incontro spesso nelle uscite allo stadio, ed ogni volta penso: "ma quanto va forte questo ragazzo?". Anche tu sei fonte di ispirazione per me, che ho da poco scoperto il magnifico mondo della corsa su strada.
bella intervista! Filippo scrive su un blog seguitissimo, dove racconta di corsa con schiettezza e freschezza… come la sua corsa!