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Trail e polemiche: la replica di Aldo Siragusa

Ieri la lettera aperta a firma dei presidenti di quattro società siciliane, oggi la replica da parte del “destinatario” del “documento”, Aldo Siragusa patron del circuito Ecotrail Sicilia, replica affidata alle nostre pagine on line.

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Gentile direttore, mi permetta di manifestare la mia posizione rispetto a questa lettera aperta che leggo sul suo giornale. Non entro nel merito delle questioni esposte perché verranno trattate in occasione dell’incontro di domani a Palazzo Adriano, ma vorrei dire che tra le proposte valide e degne di attenzione ce ne sono alcune basate su presupposti sbagliati, generati dalla scarsa conoscenza degli obiettivi del Circuito Ecotrail Sicilia e del suo regolamento. Altre sembrano invece dettate quanto meno dall’incapacità di comprendere quali siano le difficoltà di organizzare una macchina complessa come il Circuito. Non posso inoltre non rilevare come la stesura della lettera faccia abbondante ricorso ad allusioni e affermazioni espresse soltanto a metà che alimentano ulteriori dubbi e polemiche, spostando i toni in senso diametralmente opposto all’obiettivo che ci eravamo prefissati con l’organizzazione dell’incontro di domani. Non condivido affatto, dunque, l’averla voluta rendere pubblica da parte dei firmatari. Per fortuna, con l’incontro di domani ci sarà finalmente (!) spazio per il dialogo e il confronto, guardandosi negli occhi e mettendo da parte definitivamente, mi auguro, aride polemiche che non possono appartenere allo spirito trail.

Cordialmente, Aldo Siragusa Responsabile Generale Circuito Ecotrail Sicilia

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1 thought on “Trail e polemiche: la replica di Aldo Siragusa”

  1. Spirito trail, forum, democrazia, dialogo costruttivo. Belle parole. Inapplicabili al caso. Il circuito ecotrail risponde, per stessa ammissione dell’organizzatore, a logiche imprenditoriali finalizzate quindi a produrre reddito. Non posso quindi non essere d’accordo con maurizio crispi: se il prodotto proposto al mercato non piace basta non comprarlo; non si puo’ entrare nel merito delle scelte imprenditoriali dell’organizzazione. Forse il rancore nasce dal fatto che il circuito e’ sì frutto del lavoro di aldo ma e’ stato costruito sulla buona volonta’ di presidenti ed organizzatori, loro mossi solo da passione e non da fini di lucro. Presidenti chiamati a dirimere conflitti personali tra tesserati, motivare, allenare, organizzare trasferte, assumersi responsabilita’, organizzare le gare. Si, organizzare le gare. Perche’ alla fine sportaction non organizza le gare: fornisce servizi, peraltro molto costosi, tra cui la visibilita’ sul circuito; visibilita’ che e’ alimentata dall’operato degli organizzatori delle gare: quindi in pratica rivende all’organizzatore il suo operato. Si parla di costi contenuti: anche qui tutto e’ apparente ed sicuramente opinabile. Dipende molto da cio’ che si compra: il livello dell’offerta e’ molto basso come il prezzo ( peraltro non molto basso). Organizzare un circuito di 17 gare competitivo con classifica finale non e’ proprio nella logica del basso costo visto che chi volesse aspirare alle posizioni in classifica e’ costretto ad almeno una decina di trasferte con pernotto. Dopo anni di collaborazioni ci si aspettava una maggiore sensibilita’ da parte di sportaction: questione di stile xche’ alla fine niente e’ dovuto. Si parla di forum e confronto: non mi risulta che sabato a palazzo adriano si sia assistito ad un confronto Democratico e costruttivo. Piuttosto l’imprenditore ha dato udienza al suo pubblico giusto per coerenza con la sua strategia mediatica: sono loro che cercano polemica a tutti i costi mentre io cerco solo confronto e democrazia. Chi ha vissuto e continua a vivere le logiche delle societa’ sportive che hanno aderito al circuito, chi conosce i presidenti sa’ benissimo cosa si cela dietro queste becere tattiche politiche costruite con organi di stampa conniventi, giornalisti che utilizzano la propria “cultura” per dare manforte all’amico di turno; il tutto in perfetta continuita’ con le logiche del puro lato oscuro della sicilianita’. Altro che puro trail. Se le persone non vengono piu’ alle gare non e’ perche’ i presidenti suggeriscono di non farlo ma solamente xche’ e’ venuto a mancare il divertimento goliardico che distingueva il trail da altre manifestazioni. Se tutte le quattro maggiori squadre dell’isola rilevano( non i presidenti ma gli iscritti) che il circuito non funziona piu’ e molti decidono di non partecipare; se tutti i presidenti perdono motivazione e decidono di dedicare il proprio tempo alla propria famiglia o ad altri interessi; ci sara’ un motivo oltre quello, fantasioso e strumentalmente scorretto, del complotto per giochi di potere. L’ipertrofia egoica bilaterale e’ brutta malattia specialmente se si manifesta in presenza di malafede. Alla fine gli atleti sapranno giudicare In coscienza perche’ sono gli unici ad essere mossi da pura passione.

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