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Analisi semi-seria di una manifestazione che non c’è mai stata…

La Messina Marathon è stata annullata perché non c’erano margini di sicurezza per un regolare e sicuro svolgimento della stessa. In buona sostanza ci sarebbero stati rischi per gli atleti, lungo il tragitto dei IMG_0228 (Copia)21,097 km e logicamente (stessi rischi raddoppiati per due) per i 42,195 km. Favorevoli allo svolgimento della gara erano stati Antonello Aliberti (patron dell’evento e presidente della Polisportiva Odyessues) e  Renato Accorinti Sindaco (ed ex atleta nonché tecnico Fidal). Logico che Aliberti e Accorinti abbiano spinto fino all’ultimo verso un semaforo verde che avrebbe dato la possibilità ai circa 700 atleti giunti a Messina IMG_0314 (Copia)di disputare la loro gara (10 km, mezza o maratona che sia stata). Aliberti perché annullare una gara a cui lavori tutto l’anno proprio lo stesso giorno della gara stessa è frustrante e avvilente (un po’ come quando ci soffiano l’ascensore di casa mentre stiamo per chiamarlo e siamo con il dito ad un millimetro della bottoniera, avrete mai provato…tremendo?) Accorinti rifacendosi alla “stoicità” del podista (ma anche pensando alla ricaduta sull’immagine della città che amministra) aveva benedetto la folla davanti a sé, mostrando il pollice alto per l’inizio della gara. Ma entrambi sapevano bene di avere fatto i conti senza l’oste, in questo caso gli osti rappresentati dagli uomini della Polizia Municipale, Protezione civile e non ultimi i Giudici di gara. Per quello che è sembrato un verdetto scritto sin da subito, da quando il buon Marcellino (speaker della gara e oggi “ambasciatore” di disgrazie metereologiche) microfono alla mano, nel presentare la competizione sportiva aveva avvertito tutti che quella di oggi IMG_0222 (Copia)sarebbe stata una “giornata” diversa, come quelle giornate che nascono male e finiscono peggio. Dicevamo gli “osti”…la Polizia Municipale alla quale spetta l’ultima parole per il placet di una manifestazione stradaiola, ha fatto un giro di perlustrazione, un paio di riunioni (fa più trend la parola breafing) prima del triplice fischio (prendiamo in prestito il gergo calcistico) che ha mandato in anticipo tutti…non sotto le docce, perchè con la pioggia di oggi di docce ce ne siamo fatti prima durante e dopo, ma  casa. A casa di già? Ma se eravamo appena arrivati? Chi dopo 50, chi dopo 200, chi dopo 400 chilometri tutti con spostamenti più o meno importanti, come gli amici del Continente arrivati via Stretto dopo un’ora di “traghetto – montagne russe”. Per loro la giornata era iniziata sicuramente male, peggio per i deboli di stomaco. Decisione giusta o sbagliata che sia ( a onor del vero oggi i venti che spazzavano Messina hanno superato anche gli 80 chilometri orari e tratti del percorso sfioravano anche la litoranea con il mare forza 9 pronto a divorare gli atleti al loro passaggio) oggi la maratona di Messina è stata cancellata e di conseguenza annullata due sostantivi che stridono con il mondo dello sport perché sanno di sconfitta per tutti, per gli organizzatori, per gli atleti, per gli addetti ai lavori (fotografi compresi), per la città e finanche per gli stessi Vigili Urbani che, incassato il nuovo scontro con un Accorinti mai domo per l’annullamento, hanno fatto mestamente ritorno a casa non prima di avere effettuato un’ultima telefonata di verifica. “Teresa cala la pasta che oggi si mangia puntuale…”

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