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La 30^ StraMilitello: una festa oltre la corsa

30^ STRAMILITELLO – 8^ Prova del Grand Prix Provinciale 2014

DSC08438 In una cornice “festaiola”, nel caldo agostano, ma non troppo, si è svolta a Militello in Val di Catania, la 30^ edizione della stracittadina, tornata da un paio d’anni nel panorama podistico della provincia di Catania e inserita nel calendario del Grand Prix Provinciale.
L’atmosfera della festa paesana, come spesso accade, si miscela con quella della corsa podistica. Vi sono gli anziani del paese beatamente seduti nella piazza che oziosamente chiacchierano nel classico “happening” paesano tra birra e tressette e vi sono altri anziani in pantaloncini e maglietta che freneticamente saltellano, corrono, fanno stretching, in attesa della partenza della batteria a loro riservata. Pur così diversamente impegnati, i “nonnetti” di entrambe le categorie sono assolutamente felici dei loro rispettivi impegni.
Ma è con la gioventù, anzi con l’infanzia, che lo spettacolo ha inizio. La prima partenza è per gli esordienti. L’incitamento per questi mini atleti, da parte di mamme, papà, nonni ecc. è oltre ogni limite. C’è chi corre addirittura “scortato” da un familiare, che metro per metro gli urla nelle orecchie: “corri!” “dai!”; forse questi “ultras di famiglia” farebbero bene a rimanere dietro le transenne, lasciando ai bimbi la possibilità di esprimersi liberamente come meglio sentono di poter fare.
Esaurita la fase giovanile della manifestazione, sotto il gonfiabile si schierano i partecipanti alla batteria comprendente gli over 55 e “l’altra metà del cielo”. E sono proprio le donne, con il trio Clara Lombardo, Rossana Santoddì (figlia d’arte) e Alice Germanà (nipote d’arte) ad animare subito la gara. Clara si invola immediatamente in una fuga solitaria. Alle sue spalle Alice parte anche lei molto veloce, forse troppo, mentre Giulio Caniglia, unico maschietto, “viaggia” in coppia con Rossana. Io sono in compagnia, tanto per cambiare, dell’amico-avversario Santi Caniglia. Spalla a spalla affrontiamo il primo dei quattro giri previsti; le svolte, otto per la precisione, e il continuo saliscendi rendono il percorso abbastanza impegnativo. Mi godo a distanza lo spettacolo della lotta che Giulio ha intrapreso con “l’altra metà del cielo”. Clara indisturbata domina la gara, Alice, dopo la partenza sprint, lentamente cede; al secondo passaggio è ancora avanti a Rossana e Giulio, ma al terzo giro viene affiancata e superata. Io, con il cervello annebbiato dalla fatica, rischio di sbagliare percorso, ma vengo provvidenzialmente “richiamato” da Santi che non vuole perdere, strada facendo, l’avversario. Ed anzi dopo qualche svolta mi porge un po’ d’acqua, è solo un bicchiere, ma sembriamo, con rispetto parlando “Bartali e Coppi” in versione “anziani podisti”. Il traguardo si avvicina, Clara lo taglia trionfante e sfinita. Rossana nell’ultima tornata si libera di Giulio e lo precede di soli tre secondi, più indietro giunge Alice un poco delusa e stanca. L’aspettiamo alla prossima gara. Alle loro spalle il mio ultimo giro con l’amico Santi ha il solito epilogo: l’avversario Caniglia, dopo avermi recuperato e dissetato, mi lascia sul traguardo un pugno di secondi (9). Per la prossima gara dovrò informarmi sul numero di autobus da prendere per poter resistere al suo passo fino all’arrivo.
DSC08451Siamo alla seconda batteria, la gara è con poca storia. Giannitto di nome Santo, ripete il miracolo già visto a Pasteria; stavolta non c’è un prete a constatarne l’autenticità, ma la condotta di gara è perfetta. La spinta con la quale percorre i sei giri del percorso, è notevole e anche l’eleganza del suo passo lascia stupiti, non traspare alcunché di fatica. Dopo un primo giro abbastanza lento in 3’25”, al secondo, Santo accelera e perde avversari, l’ultimo a resistergli è Alessandro Vizzini, più indietro Andrea Sciacca. In questo ordine senza sorprese i tre protagonisti tagliano il traguardo e vanno a comporre il podio, mentre quasi simbolicamente l’arrivo degli atleti si “incrocia” con l’accensione delle luminarie della festa.
Molto più stanchi, ma contentissimi della loro prova, i componenti del podio “alla rovescia” della gara, Salvatore Milotta, Alessandro Sinagra e Gabriele Barone che si sono fatti carico di chiudere la fila dei concorrenti.
Terminata la gara si “cambia” piazza. Dalla via principale del paese ci si sposta in Piazza Sant’Agata per la premiazione, dove ci viene offerto come ristoro un bicchiere d’aranciata.
Non c’è pacco gara, non c’è luce, non c’è palco, non ci risultano presenti autorità (evviva), non c’è neppure Pippo Baudo (l’idolo locale). C’è però la buona volontà degli organizzatori che predispongono come “base” per i premi una panchina e soprattutto c’è un podio con un bel drappo rosso che dà un tocco di eleganza alla cerimonia. E poi c’è pur sempre una bella coppa per i vincitori assoluti, un bel piatto in ceramica di Caltagirone per i vincitori di categoria e medaglie per chi sale sul podio.
Abbiamo trascorso un bel pomeriggio a Militello in Val di Catania, abbiamo lealmente gareggiato e ci siamo divertiti, non è mancato nulla; magari l’anno prossimo però, una “lustratina” alle strade renderebbe il paese più bello di quanto già non sia.
Grazie a tutti, a chi ha organizzato e a chi ha partecipato.

Remigio Di Benedetto

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