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Medicina sportiva: il certificato di idoneita alla pratica sportiva. La notizia

 

"i misteri dei decreti legge del Consiglio dei Ministri-Governo Monti"

E' notizia di ieri martedì 28 agosto. Dopo una serie di smentite, cambiamenti e “refusi” arriva la spiegazione. E’ stato un “errore di stampa” anche la parte della bozza che voleva che per frequentare una palestra o una piscina anche a livello amatoriale fosse necessario un certificato di idoneità di un medico sportivo.

“Al fine di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano un’attività agonistica o amatoriale, il ministro della Salute, con proprio decreto emanato di concerto con il ministro per lo Sport, dispone idonee garanzie sanitarie mediante l’obbligo di certificazione specialistica medico-sportiva” si leggeva nella bozza del decreto legge che sarà presentato venerdì in Consiglio dei Ministri, ma quando il testo è arrivato in mano ai medici di base, questi sono insorti contro questa regola che dava maggiori poteri ai medici sportivi che definiscono la visità di idoneità "Solo una spesa in più per tutti coloro che vogliono fare sport ma solo a livello amatoriale". Questa è la notizia.

 

Il commento di ASD Universitas.

E' sempre notizia di ieri, martedì 28 agosto, che il nostro governo ha provveduto a tassare le bibite analcoliche gassate e zuccherate con la motivazione di scoraggiare i consumi promuovendo uno stile di vita più razionale meno portato all'obesità.

Le due notizie sembrano scollegate, ma provvediamo noi a collegarle. 

Effettivamente un uso esagerato di bibite eccessivamente zuccherate può portare, soprattutto i giovani ad obesità, sovrappeso e quindi a rischi cardiovascolari futuri. Ma c'è un "ma". Con questa stessa motivazione avrebbero potuto tassare la pizza, la pasta, ma soprattutto i nostri beneamati cannoli, per non parlare di bignè e palermitanissime cassate. Tutto questo, in uno uso smodato, può portare ad obesità sovrappeso e rischi cardiovascolari. Ma tutto questo come "tutto" in un uso smodato può portare a rischi. Questa notizia è stata così commentata dai nutrizionisti (noi ci limitiamo a copiare/incollare): "La letteratura scientifica non è in grado di documentare con certezza l'esistenza di una relazione causa-effetto tra il consumo di bevande analcoliche contenenti zucchero ed il sovrappeso o l'obesità. Ambedue queste condizioni sono in realtà ascrivibili a motivazioni che la ricerca scientifica considera "multifattoriali", tra cui, oltre alla genetica e alle abitudini familiari, la diminuzione dell'attività fisica e un'alimentazione non equilibrata», dice invece Andrea Poli, presidente di Nfi (Nutrition Foundation of Italy). «Dare la colpa dell'obesità dilagante alle bevande analcoliche è fuorviante», aggiunge Giuseppe Fatati, presidente Fondazione Adi (Associazione Italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica). «Non è concepibile – prosegue – penalizzare tutti i consumatori con una misura fiscale che non educa e contemporaneamente offre un'immagine sbagliata di un prodotto che, se consumato in maniera ordinaria, non crea preoccupazioni».

Ma cambiamo argomento e ritorniamo all'inizio di questo pezzo. 

MIS. Sono tre letterine che stanno per MORTE IMPROVVISA DA SPORT. 

Si calcola che l’incidenza (media) di morte cardiaca improvvisa va da 0,9/100.000/anno a 2,3/100.000/anno in base allo sforzo ed alla tipologia dell'atleta. La MIS è più frequente negli uomini (90%) e nei soggetti di età inferiore ai 35 anni (75%).

Proviamo a fare un piccolo conteggio? In Italia nel 2012 ci sono circa 20 milioni di sportivi praticanti agonisti e non agonisti. Ma solo gli agonisti sono tenuti alla visita di idoneità che prevede esami accurati ma soprattutto l'elettrocardiogramma anche sotto sforzo. Sottoponendo tutti a tappeto alla visita completa (agonisti e non) si potrebbero diminuire drasticamente i rischi di morte improvvisa che causa circa 700 decessi tra agonisti e non agonisti. Ma tutto questo costerebbe all'utente talmente tanto (una visita ben fatta si paga anche solo 25/30 euro) da costringere ad una correzione seduta stante della bozza del decreto del Consiglio dei Ministri (vedi prima parte). E nessuno però ci viene a quantificare i rischi che questo piccolo surplus ad personam ci costa! L'abbiamo già scritto circa 700 morti improvvise annue da sport facilmente evitabili con esami più accurati nella visita di idoneità alla pratica sportiva.

In altre parole distinguere tra agonisti e non agonisti è fuorviante!

Per contro, martedì 28 agosto, il Consiglio dei Ministri ci ha fatto sapere una verità incontrovertibile: Moriremo tutti annegati nella COCA COLA!

PS: Coca Cola Company "NON E'" tra gli sponsor di ASD Universitas Palermo.

matteo giammona

 

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2 thoughts on “Medicina sportiva: il certificato di idoneita alla pratica sportiva. La notizia”

  1. Il Sign. Matteo non vale un cent, i cannoli siciliani, la pasta, la pizza semplice non hanno niente a che vedere con le bevande zuccherate. Le bevande zuccherate sono simili a sigarette e alcol ecc, la coca cola in primis. Dovrebbe esser piu' informato. Saluti.

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